Solla Alfredo sergente dei Lancieri di Montebello, medaglia d’argento al valor militare. Brevi cenni biografici.
Pubblichiamo un’interessante biografia, scritta da Antonio Testa, riguardante il sergente Solla Alfredo, originario di Benevento ma vissuto ad Altavilla, distintosi, durante il secondo conflitto mondiale, per atti di grande coraggio
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Alfredo Solla nasce a Benevento il 2 ottobre 1922, secondogenito di Solla Vincenzo e La Verde Maria Carmela.
La sua è una famiglia di agricoltori. Il padre, Vincenzo e la mamma Carmela, mezzadri, conducono una vita umile, dignitosa del proprio lavoro volta alla crescita dei figli.
La sua famiglia composta da altri cinque fratelli/e si trasferisce nel 1936 da Ceppaloni ad Altavilla Irpina (Av) dove risiede nella frazione di Caruso alla contrada Avellino n. 11 (oggi denominata via Avellino) per poi spostarsi in via Rutigliano,4.
Come molti ragazzi dell’epoca di quei luoghi, durante gli anni giovanili, finite le scuole elementari e senza ultimare le medie, pur coltivando una spiccata passione per la lettura è costretto a lasciare gli studi per contribuire al benessere della famiglia.
Intraprende così la strada del lavoro, presso le locali miniere di zolfo che, all’epoca occupavano centinaia di lavoratori.
Di statura media e di esile corporatura con somma fatica si dedica a tale attività, che lasciò subito dopo avere assistito alla morte violenta di un suo caro amico all’interno della miniera stessa.
Il 6 febbraio del 1941, viene chiamato alla visita di leva e fatto abile fu posto in congedo illimitato provvisorio.
Molti ragazzi dell’epoca, malgrado la guerra, certi dei sentimenti propositivi per la patria, sentirono il dovere di arruolarsi volontario, Alfredo fu uno di loro.
Il 3 gennaio del 1942 venne ammesso alla ferma di due anni (circ.728 G.U. 1941) giungendo al 1° Rgt. Fanteria Carristi il 4 gennaio 1942 .
Dopo pochi giorni, i l 10 gennaio 1942, Alfredo fu aggregato al 3° Reggimento Fanteria Carrista, con sede a Bologna nella caserma “Mazzoni”.
Qui frequentò il 1° corso allievi sottoufficiali per unità esploranti corazzate divenendo prima Carrista Scelto (10 marzo 1942) con provvedimento O.P.185 del 3° Reggimento Carrista; poi Caporale con provvedimento O.P.216 del 15-04-1942 dello stesso Rgt. ; per cessare da detta aggregazione in data 28 aprile 1942 essendo stato dichiarato idoneo al grado di sergente.
Lasciato il suddetto reggimento, in pari data viene aggregato al Centro Addestramento Autoblindo di Pinerolo per proseguire il corso allievi sottufficiali ( O.d.G. 128 dell’8 maggio 1942).
A Pinerolo (To), presso la Scuola di cavalleria, nel 1941 venne istituito un Centro di Addestramento Autoblindo.
E’ in questa Scuola di applicazione che Alfredo viene dichiarato idoneo al grado di:
Sergente (come da Circ.900 del 21 gennaio 1942 del S.M.R.E.).
La stessa Scuola di Applicazione di Cavalleria ratifica il grado di Sergente con supplemento all’O.d.G. n. 212 del 31 luglio 1942 .
E’ qui che conosce un ufficiale istruttore di nome Camillo Sabatini, che diventerà poi il suo Capitano.
Ma è soltanto dopo dieci mesi di servizio, come previsto dal regolamento, che sarà promosso al grado di Sergente e cioè, il 3 novembre del 1942.
Gli venne data la comunicazione di tale nomina al grado il 28 agosto del 1942 con O.P.45 Ratificando i l dispaccio ministeriale n.1496/8 del 12-8-1942 , comunicando inoltre che dovrà permanere presso la Scuola di Applicazione di cavalleria a disposizione del Centro Addestramento Autoblindo.
AL susseguirsi degli eventi si accavallarono ordini e si mobilitano uomini e mezzi e fu così che il 31 agosto del ’42 con dispaccio n. 4171/A del 3-8-1942 dell’ Ispettorato Truppe Motorizzate e Corazzate Alfredo Solla viene trasferito al reggimento Lancieri di Montebello .
L’8° Rgt. Montebello si trovava di istanza presso il Centro di Mobilitazione Rgt. Lancieri di Firenze.
Il trasferimento viene annotato sul foglio matricolare Il 2 settembre del 1942, scri vendo:
tale nel Reggimento Lancieri-montebello(8) foglio n.0037830/3 S.M.R.E. del 19-6- 1942.
Il 3 novembre del 1942, giorno in cui prende il grado di Sergente, sullo stesso foglio matricolare viene annotato:
Sergente in detto con l’obbligo di rimanere un anno con tale grado con anzianità e decorrenza assegni.
Poi ancora il 10 novembre 1942 viene annotato:
tale nel Reggimento Lancieri-montebello mobilitato.
Con la costituzione ufficiale del R.E.Co. all'inizio della primavera del 1943, l'unità Lancieri di Montebello poteva considerarsi al completo di tutti i suoi elementi.
Nell’aprile del 1943 arrivò al reggimento Lancieri di Montebello, della divisione corazzata Ariete, assumendone il comando del 5° squadrone semoventi il Capitano Camillo Sabatini.
Lo stesso squadrone dove era stato assegnato il Sergente Alfredo Solla.
La notizia della firma dell’armistizio di Cassibile che sanciva la fine delle ostilità con gli angloamericani lasciava tragicamente aperto il nodo circa i rapporti da tenere con le truppe tedesche presenti in forze sul territorio nazionale.
All’avvenuto annuncio via radio della ratifica dell’armistizio, al quale seguì contestualmente la fuga dalla capitale del re Vittorio Emanuele III, i vertici militari che guidavano le truppe italiane a Roma dovettero constatare l’impossibilità di fornire ordini che permettessero la proficua difesa della città.
Nonostante l’ambiguità della posizione tenuta, molti reparti dell’esercito si organizzarono per approntare una linea di difesa contro l’offensiva tedesca. Tra i gruppi più impegnati, oltre ai Granatieri di Sardegna, vi furono proprio quelli dei Lancieri di Montebello che già dal 9 settembre si prodigarono per fermare l’avanzata nemica.
In particolare, la formazione del 5° squadrone del Montebello, si distinse nella conquista, alle porte della capitale, di un caposaldo tedesco tenuto da paracadutisti che potevano vantare una superiorità numerica e di armamento.
Il 5° squadrone riuscì a tenere per un’intera giornata il caposaldo espugnato fino a quando, constata l’impossibilità di resistere a causa della penuria di armi e munizioni, preferì ripiegare sulla via Ostiense sino a Porta San Paolo, ultima linea stabilita per la difesa di Roma.
Fu proprio qui alla Montagnola e lungo la via ostiense, che i reparti dei lancieri di Montebello si unirono a quelli dei Granatieri di Sardegna, a un gruppo di paracadutisti del X reggimento degli Arditi, ad alcuni reparti dei carabinieri e a un folto numero di civili, per tentare di resistere all’avanzata degli ex alleati e di porre un limite all’occupazione della capitale.
Nei duri combattimenti che seguirono, il 5° squadrone lancieri di Montebello, si rese protagonista di un tentativo di allentare la pressione portata dalle truppe tedesche con un’offensiva condotta da un esiguo numero di semoventi e tra questi il Capocarro del Sergente Alfredo Solla.
Medaglia d'Argento al valor militare
Solla Alfredo, Sergente
"Capo carro si portava col proprio pezzo in zona fortemente battuta dal fuoco, per meglio controllare l'azione avversaria. Manteneva la posizione per parecchie ore, causando gravi danni al nemico avanzante fino a che, colpito più volte ed incendiatosi il suo semovente, periva tra le fiamme che sole riuscivano a soffocare la sua indomita volontà di resistenza"
(Roma, Via Ostiense, 10 settembre 1943 -B.U. 1947, Disp.12, pag.1156)
Autore : Antonio Testa
Bibliografia:
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Bruno Mei, I Lancieri di Montebello alla Difesa di Roma (8-10 settembre 1943)