Misure e pesi nella documentazione storica dell'Italia del Mezzogiorno, Napoli, 1970
( di Catello Salvati, estratto)
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Autore di questo interessante lavoro è lo studioso Catello Salvati (1920/2000), storico e archivista presso il Grande Archivio di Stato di Napoli negli stessi anni in cui la direzione della Soprintendenza fu affidata al nostro concittadino Angelo Caruso. Questi due studiosi insieme ad altri esperti tra cui Bianca e Jole Mazzoleni, Luigi Pescatore, Renata Orefice, Giulia Rossi, Giuseppe Coniglio rappresentano il gotha degli specialisti negli studi storico-archivistici meridionali.
Catello Salvati, esperto di paleografia, diplomatica e archivistica, conosciuto per i suoi lavori di ricerca relativi alle fonti documentarie custodite negli archivi capitolari di Aversa, Amalfi e Ravello, ma conosciuto anche per le ricerche condotte sull’archivio notarile di Benevento, è stato tra i maggiori studiosi del prestigioso fondo pergamenaceo custodito presso la Società Napoletana di Storia Patria. Questo interessante lavoro che, nel rispetto della legge sul diritto d'autore, riportiamo come estratto, limitatamente alla parte dedicata al nostro territorio, contiene una interessante ricerca sui pesi e misure in uso nel nostro mezzogiorno dove in passato vi fu una sconcertante varietà da parte della popolazione che attribuiva valori e misurazioni per nulla unici o condivisi tanto che, come diceva Lodovico Bianchini, “…… passato il ponte della Maddalena e usciti dalla porta Capuana ogni terricciuola aveva i pesi e le misure sue…..”
( Giuseppe Sabatino e Raffaele Sarti )
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La riproduzione di questo "estratto" non ha fini di lucro né fini commerciali e viene proposta ai lettori di altavillahistorica per il solo uso di studio personale
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