Il quarantotto beneventano
( di Alfredo Zazo, in : Archivio storico napoletano, vol. XXXI, 1947/49, estratto)
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Il governo borbonico, da sempre, vedeva d'impaccio la città di Benevento la quale, essendo un'enclave pontificia, non faceva parte del Regno di Napoli. Questo stato di cose rappresentò un motivo sufficiente per accrescere l’isolamento della città che fu accentuato deviando il commercio e gli spostamenti della popolazione attraverso nuove strade che portavano a Napoli e rendevano ancora più grave a Benevento una situazione ormai al collasso.
A questo stato di grande disagio c’era da aggiungere il nuovo clima che, dopo gli avvenimenti del 1848, alimentava tra i cittadini di Benevento sentimenti di libertà ma anche l’ aspirazione ad unirsi alla restante parte dell’Italia. Tutto culminò nel febbraio del 1848 quando, sulla scia delle riforme ottenute in Toscana e Piemonte, vi furono sollevazioni diffuse in tutto il Regno che si conclusero con la promulgazione della Costituzione e l'istituzione del Parlamento, poi decaduto l’anno seguente. Gli avvenimenti suscitarono in Benevento una grande ondata di speranze unioniste tanto che i più ferventi liberali di molti paesi vicini o prossimi al confine, tra cui Altavilla, si organizzarono per marciare sulla città, abbattere il governo locale e unirla al Regno di Napoli. Ciò non avvenne e la risposta repressiva nei riguardi dei beneventani non fu di poco conto visto che nelle carceri di Roma e in quelle di Castel Sant’Angelo furono rinchiusi ben 64 cittadini e due regnicoli. La reazione, altrettanto dura, che veniva poi messa in atto anche nel Regno di Napoli, disperdeva ancora una volta le speranze di libertà e giustizia, fra l’altro condivise da tutte le classi sociali beneventane comprese quelle del clero e dei possidenti sebbene limitassero le loro aspirazioni a pacifiche trattative tra i due governi.
Alfredo Zazo, uomo di grande cultura e storico di mestiere racconta gli accadimenti di quell’importante periodo che precede ed è il preludio dell’annessione di Benevento alla nuova Italia. Poiché il coinvolgimento di Altavilla ai fatti che segnarono questo momento storico della vicina Benevento non fu marginale, come ci confermano anche il
Severini ( Monografia storica, pag.116 ss.) e il Mongelli ( Storia civile... pag.192 ss.), riteniamo sia motivo sufficiente per riportare, all’attenzione del grande pubblico, questo interessante lavoro di ricerca storica.
( Raffaele Sarti e Giuseppe Sabatino )
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