Barone, Enrico (Colonnello), La battaglia di Adua dal campo Abissino e da fonti
Russe - 1897
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Nella seconda metà dell’800, il nuovo Stato Italiano intraprese una politica coloniale e, dopo la conquista dell’Eritrea, le mire espansionistiche si spostarono sull’Etiopia la quale venne invasa da truppe italiane sotto il comando del Generale Oreste Baratieri. L’armata era composta da circa 17.000 uomini, tra cui un buon numero di Ascari (indigeni) e 56 pezzi d’artiglieria da montagna degli Alpini. Il bellicoso e ben armato esercito abissino, chiamato a raccolta dall’Imperatore Menelik, poteva invece contare su un totale di ben 100.000 guerrieri. Dopo un successo iniziale, nel febbraio del 1896, le truppe italiane avanzarono in formazione sparsa, lungo gli altipiani etiopi, dove, colte di sorpresa dal nemico e sopraffatte dalla superiorità numerica furono sconfitte ad Adua. Persero la vita oltre 5.000 uomini del regio esercito italiano contro i diecimila abissini. La poca conoscenza del campo di battaglia e dei luoghi, da parte degli Ufficiali Italiani, e la forte preponderanza numerica del nemico furono le cause maggiori della sconfitta a seguito della quale il nuovo Stato dovette rinunciare alle proprie ambizioni coloniali. Soltanto nel 1911, con la guerra Italo-turca e la conquista della Libia e del Dodecaneso, l’Italia riprese una politica coloniale verso l’Africa.
Il libro, qui riportato, una vera rarità per bibliofili e studiosi di storia militare, a firma del Colonnello di Stato Maggiore Enrico Barone, contiene, a proposito della battaglia di Adua, interessanti considerazioni e punti di vista formulati però dalla prospettiva degli abissini e da ben documentate fonti russe. A questo evento bellico partecipò anche il nostro valoroso tenente Cosimo Caruso il quale fece parte della brigata degli indigeni, comandata dal Generale Albertone, così come Egli stesso ricorda nel volume “Discorso tenuto per commemorare / la battaglia di Adua – il 1° marzo 1925 in Altavilla Irpina, 1925 “. A motivo di ciò riteniamo utile far conoscere ai nostri lettori quanto accadde ad Adua attraverso non solo le testimonianze dei protagonisti ma attraverso anche punti di vista diversi come quelli contenuti in questo libro, proveniente, fra l'altro, dall'archivio privato del Generale Cosimo Caruso.
(Raffaele Sarti e Giuseppe Sabatino)
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