Criterii tecnici ed economici sull’impianto dei molini ed altri opifici idraulici,
Caserta, 1879
( di Albino M.a Principe )
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In passato ad Altavilla, ma non solo, la gestione del mulino costituiva un diritto esclusivo del feudatario il quale, a fronte di un corrispettivo, lo esercitava cedendo in privativa l’attività molitoria ad un concessionario. Il nostro antico mulino, del quale si ha testimonianza già nel secolo XII, era posizionato lungo il fiume Sabato, là dove oggi si trova ancora la sala turbine delle miniere, ma non fu sempre impiegato per la sola molitura dei cereali ovvero, sfruttando l’energia dell’acqua, fu utilizzato anche come ferriera per la forgiatura e la lavorazione del ferro e soprattutto come gualchiera per sodare i panni o le pelli attraverso la battitura e la pressatura eseguita da grossi magli, una specie di martelli, per lo più di legno.
Dopo l’abolizione della feudalità e la cessazione del diritto di privativa (1806) molti privati cittadini, ad Altavilla come altrove, si adoperarono per ottenere le autorizzazioni all’avviamento di nuovi mulini la cui attività era da tutti considerata particolarmente redditizia sebbene richiedesse un consistente capitale iniziale. Fu così che sorsero ad Altavilla altri importanti opifici che, purtroppo, sono giunti fino a noi soltanto come ruderi. L'opuscolo che segue, vera rarità bibliografica, fra l'altro ad oggi assente anche nel Catalogo del Servizio bliotecario Nazionale (SBN), proviene dall’archivio di Michele Severini. Si tratta di una specie di guida agli addetti ai lavori e contiene una serie di ….osservazioni fatte sopra parecchi stabilimenti industriali mossi dall’acqua….affine di ottenere quei miglioramenti che sono a buon diritto reclamati dai progressi che oggi ha fatti la scienza…