Dopo la soppressione degli enti ecclesiastici e l’incameramento dei loro beni da parte dello Stato (Legge 3036 del 1866), riforme introdotte da Napoleone e riconfermate anche dopo l’Unità, fu istituito, nel 1866, il Fondo per il Culto che aveva il compito della gestione di tutto il patrimonio incamerato dallo Stato a scapito della Chiesa. Questo Fondo rimase, fino al 1932, sotto la direzione del Ministero di Grazia e Giustizia per poi passare, nel 1986, al Ministero degli Interni.
Tutti gli obblighi in denaro, derivanti da canoni o da censi reservativi, bollari o perpetui, ecc. dovuti dai cittadini agli enti ecclesiastici, passarono quindi di diritto, dal 1866, a questo nuovo Ente.
L’oggetto della contesa, riportata in questo opuscolo, è il pagamento di un antico canone, dovuto da un cittadino altavillese, certo Francesco Raffaele, riguardante il fitto di un fondo rurale, sito in località Foresta, di proprietà del Monatesro dei Verginiani di Altavilla il quale era stato soppresso ed i cui beni erano stati incamerati e devoluti, per la gestione, a questo Fondo, grazie alla legge del 1866.
Il rappresentante delFondo chiede il rispetto di quanto dovuto ed esige il pagamento coatto da parte di Francesco Raffaele il quale, invece, vuole dimostrare, nel merito e nella forma, di non avere obblighi disattesi e di essere in regola con le annualità contestate. Il documento è di particolare interesse non solo perché testimonia il perdurare - nel XIX secolo - di certe antiche gabelle ma anche perché ci documenta di quanto vasto e diffuso fosse un tale gravame all'interno della popolazione altavillese
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( Collezione privata. Archivio Severini)