PREMESSA
Il termine Universitas (Comune) ebbe origine nel medioevo ed indicava l'organizzazione del Comune
Le città dell'Italia meridionale si distinguevano in demaniali, se facenti parte del regio demanio, e baronali, se, invece, facenti parte di feudi concessi a baroni. Altavilla è stata una contea fino alla morte di Bartolomeo VI, avvenuta il 30 marzo 1793 senza lasciare successori diretti in grado feudale. Tutti i feudi, fra i quali Altavilla, furono devoluti al Regio Fisco.
Il potere deliberativo era esercitato dal popolo riunito in assemblea, costituita da capi famiglia più nobili o più degni, che ogni anno eleggeva un Consiglio.
Il Consiglio, organo più ristretto di rappresentanza popolare, era incaricato dell'ordinaria amministrazione della città.
Facevano parte del Consiglio, il Sindaco, gli Eletti ed il Rappresentante dell'autorità governativa. I suoi membri avevano l'obbligo di partecipare alle riunioni consiliari.
Erano chiamati ad intervenire, oltre i componenti del Consiglio, tutti i cittadini di qualsiasi grado e condizione.
C'era un luogo solito dove l’assemblea cittadina svolgeva le sue adunanze. Di norma era la Chiesa Maggiore o la piazza antistante, oppure il teatro della città. Ad Altavilla era il Palazzo Comitale.
L’assemblea era convocata al tocco di campane o per voce del banditore, di solito il giorno precedente.
Alle riunioni dell’assemblea partecipava anche il Capitano di Giustizia, in qualità di organo di Polizia locale, preposto a sedare risse e tumulti popolari.
In tutti gli organismi rappresentativi e decisionali, erano escluse le donne, oltre agli amministratori che non avevano reso il conto economico riferito alla precedente attività svolta.
L’assemblea esercitava la sua giurisdizione su tutte le iniziative sociali ed economiche della comunità, tra l'altro, sceglieva ed eleggeva i suoi delegati e i suoi rappresentanti, fra cui il Sindaco, gli Eletti, i Razionali ed i Procuratori presso i diversi tribunali ed Uffici del Regno.
Le riunioni dell’assemblea venivano dichiarate valide solo se vi assistevano i 2/3 delle famiglie che solitamente intervenivano e le decisioni erano considerate eseguibili se approvate dalla maggioranza dei presenti.
Tra i membri dell’assemblea veniva scelto il Cancelliere il quale provvedeva a verbalizzare i provvedimenti adottati.
Non erano ammessi, inoltre, coloro che erano rimasti debitori nei confronti dell'Università e coloro che non avevano raggiunto la maggiore età (21 anni).
Il Sindaco custodiva una delle tre chiavi della cassa dell'Università. Le altre due chiavi erano custodite, una dall'esattore e l'altra da un deputato eletto dal parlamento. Il Sindaco aveva l'obbligo di rendere conto al successore di tutte le operazioni finanziarie effettuate nel corso del mandato, doveva occuparsi delle esazione dei dazi, aveva il compito di interpretare e difendere le istanze dei cittadini, coordinava gli indirizzi di programmazione dello sviluppo della città.
La carica di Sindaco e degli eletti aveva la durata di UN intero anno, ad iniziare dal 1° settembre per terminare il 31 agosto dell'anno seguente. Il sindaco era coadiuvato dagli Eletti, che variavano di numero e funzioni. Nell'accettare l'incarico, tutti dovevano giurare, insieme al Sindaco, di comportarsi con lealtà e fedeltà. Anche gli Eletti rendevano conto della loro gestione.
Il primo Eletto era l'autorità immediatamente inferiore a quella del Sindaco e aveva incarichi importanti.
Il secondo Eletto seguiva il primo e per quanto le sue attribuzioni fossero poche e di scarsa importanza, diventavano importantissime quando era chiamato a sostituire il sindaco o il primo Eletto.
Il primo Eletto era incaricato della Polizia urbana e rurale, delle contravvenzioni ai regolamenti di polizia urbana e rurale, delle contravvenzioni sui pesi e sulle misure contro i venditori che facevano uso di pesi o misure non zeccate o mancanti (i pesi, le misure e le stadere dovevano essere controllate e punzonate periodicamente, norma che è rimasta in vigore fino a qualche tempo fa), vigilavano su coloro che vendevano commestibili senza il permesso dell'autorità pubblica o ad un prezzo maggiore dell'assisa (altrimenti detto calmiere. Prezzo massimo di vendita al minuto di derrate alimentari e prodotti di largo consumo, fissato dalle autorità in situazioni di emergenza). Il primo Eletto era poi incaricato dell'esercizio di Pubblico Ministero, tanto presso il Giudice regio del circondario, quanto presso il Sindaco quando questi esercitava la locale giurisdizione delle riscossione delle multe.
I Razionali o Sindacatori erano incaricati di esaminare i conti presentati dal sindaco uscente e dai suoi collaboratori e di dichiararli regolari o, in caso contrario, di richiedere l'incameramento di beni degli amministratori a copertura di ammanchi o delle irregolarità contabili riscontrate.
Nelle vertenze insorte tra l'Università e il Feudatario, interveniva, abbastanza tempestivamente, il Re, il quale affidava il verdetto al Sacro Regio Consiglio o Camera di Santa Chiara. Esso era una specie dell'odierna Corte di Cassazione
Funzionario incaricato per l'edilizia, la pulizia della strade e la distribuzione delle acque era il Portolano, mentre l'ufficio e le funzioni del portolano era la Portulania. Incaricato per l'ordine pubblico il Mastro Giurato. Esso veniva eletto annualmente dalla comunità. Era un ufficiale di polizia responsabile dei delitti avvenuti nel territorio di competenza, e gli Ordinati, rappresentanti del Comune per affari speciali presso la Curia del Re
Il 15 febbraio 1806 Giuseppe Bonaparte, entrò a Napoli e assunse il governo del Regno. I patrioti del 1799 pur rimanendo assertori dello Stato repubblicano, non contrastarono il governo napoleonico che, pure a parole, s'ispirava ai principi della Rivoluzione francese.
Il Governo francese innovò profondamente l'assetto dello Stato, mettendo mani ad importanti riforme quali l'introduzione del Codice napoleonico, la riforma dell'Amministrazione comunale, l'abolizione del feudalesimo..... ma questa è un’altra storia......vedi "Amministratori di Altavilla Irpina dal 1806 al 1859"
I Sindaci e gli Eletti dal 1529 al 1805
dal |
al |
Sindaco |
Eletti |
1529 |
MANCINO Giovanni | ||
1540 |
VASSALLO Belangelo |
||
1560 |
VALENTE Giovanni |
De Nunzio Nunzio De Giglio Stefano |
|
1563 |
PEPINO Carlo |
Bruno Bartolomeo Longo Fabrizio |
|
1568 |
SEVERINO notar Scipio |
Bruno Sebastiano De Surdis Daniele Di Rosano Matteo De Ciaptoni Carlo Valente Antonio |
|
1569 |
VALENTE Antonio |
Russitiello Vincenzo Molinaro Francesco De Crescio Antonio |
|
1571 |
1572 |
MELLUSO Pietrangelo |
Landolfu mastro Roberto Melluso Scipio Criscitello Berardino |
1572 |
1573 |
DE POLIDORIS Polidoro |
Valente Giovanni Antonio Bruno Fabio De Luciano Domenico |
1573 |
1574 |
DE RITACCIO Domenico |
Di Leo Bartolomeo Carbone Luodovico Landolfu Giulio Gualano Andrea |
1574 |
1575 |
CRISCITIELLO Berardino |
Melluso Giovambattista Gualano Francesco Landolfu Giulio |
1575
______________ 1578 |
1576
_____________ 1579 |
BOSCO Angelo
_______________________ MANCINO Giovanni |
De Nunzio Salvatore Melluso Pietro Angelo Criscitiello Barardino Melluso Scipio
________________ Fabio de Leo Antonio de Finis Matteo Longo Dionisio de Paulo |
1579 |
1580 |
CUTILLO Domenico |
Melluso Matteo Valente Bartolomeo Villano Vincenzo Bruno Belardino |
1580 |
1581 |
DE SANTI Matteo |
(?) Domenico Di Roberto Lorenzo Molinari Pietro De Russis Luigi |
1585 |
1586 |
CARBONE Lodovico |
Gualano Francesco Melluso Giovambattista Landolfu Giulio |
1586 |
1587 |
DE PAULO Dionisio |
Bruno Fabio Severino Horatio Villani Vincenzo De Simone notar Brardino |
1587 |
1588 |
LANDUOLFO Giulio |
Longo Giovanni Antonio De Paulo Battista Cirelli Luca De Surdis Annibale |
1588 |
1589 |
MELLUSO Francesco |
|
1593 |
1594 |
BRUNO Giuseppe |
Boschi Angelo Logi Lauro Debberto Lando De Simone Berardino |
1598 |
1599 |
VILLANO Olimpio |
De Surdis Annibale De Ferrante Fabrizio Criscitello Scipio Bruno Belardino |
1599 |
10-9-1600 |
CRISCITIELLO Scipione |
Landolfi Giulio Ciriello Scipione Lombardi Lorenzo De Giglio Giuseppe |
10-10-1600 |
1601 |
DE TROIA Pietro |
Landolfi Giulio Ciriello Scipione Lombardi Leonardo De Giglio Giuseppe |
1627 |
1628 |
BRUNO Giovambattista |
De Surdis Giuseppe Crescitello Tomaso De Finis Antonio |
1635 |
1636 |
DE SURDIS Scipio |
Severini Alessandro Bruno Fulvio |
1657 |
Dopo la peste |
LOMBARDO Angeletto |
Severino Giuseppe Landolfo Giovanni Ciardello Annibale |
1696 |
BRUNO Luca |
Ceriello Giovanni Di Troia Felice |
|
10-9-1701 |
31-8-1702 |
BRUNO Luca |
Del Tufo Andrea Gaita Ferrante mastro |
1702 |
1703 |
MELLUSO Fabiano |
Valentino Valente Giovanni Villano |
1703 |
1704 |
LUCIANO Francesco |
|
1708 |
1709 |
GIORDANO Marcantonio |
Bosco Giovanni Severini Giovambattista Colonna Vincenzo Arciprete |
1709 |
1710 |
COSCIA Giuseppe |
|
1713 |
1714 |
BRUNO Fulvio |
Severino Alfonso Bruno Salvatore |
1714 |
1715 |
BOSCO Giovanni |
Vassallo Giovanni Melluso Giovanni Dr. Fisico Pepere Angelo Dr. Fisico Melluso Carlo Farm. Del Tufo Tomaso |
1779 |
1780 |
SEVERINI Pietro |
Luciano Saverio Notaio Caruso Guglielmo Mastro |
1785 |
1786 |
SEVERINI Domenico |
|
1800 |
BRUNO Giuseppe |
Villano Antonio Lombardo Bernardino |
|
1803 |
1804 |
BRUNO Domenico |
|
1804 |
1805 |
GIORDANO Carlo |
L’elenco che precede è stato tratto da fonti diverse che tuttavia forniscono informazioni a volte contraddittorie, e presenta notizie incomplete. Ne consegue che esso potrà variare nel tempo, man mano che i dati risulteranno certi e verificati.
Intanto sono queste le fonti di riferimento :
Michele Severini : Altavilla Irpina, Monografia Storica, Avellino 1907 ;
Michele Severini : Appunti sciolti (collezione privata di Giuseppe Sabatino) ;
Mongelli, Giovanni, Storia civile di Altavilla Irpina dalle origini ai nostri giorni, Altavilla, 1990.
VEDI ANCHE :
- Gli Amministratori di Altavilla Irpina dal 1806 al 1859
- Gli Amministratori di Altavilla Irpina dal 1860 al 1944
- Gli Amministratori di Altavilla Irpina dal 1945 ad oggi ...