Le pagine a stampa, appresso riportate, contengono una breve relazione dell’Ing. Francesco Zampari al quale il Comune di Altavilla commissionò uno studio sulle sorgenti del paese e sulla possibilità di incanalare le sorgive così da venire incontro alle esigenze della popolazione circa il consumo e la potabilità delle acque, soprattutto nel periodo estivo.
Le conclusioni del Cav. Zampari furono deludenti rispetto alle aspettative degli amministratori: non vi era sufficiente acqua nel territorio altavillese e quella disponibile era poco filtrata dalle rocce. Due perciò le soluzioni prospettate dal tecnico “…..o portare le acque dal Partenio o usufruire le acque del Serino, derivandole da un punto dell’acquedotto di Napoli…….” Per ragioni di convenienza e comodità Zampari propose la seconda ipotesi, sempre che il Comune di Altavilla ottenesse il parere favorevole da parte del gestore dell’acquedotto, ossia la Compagnia delle acque di Napoli. Tutto ciò troverà in seguito pratica applicazione nei due manufatti ancora oggi esistenti, sebbene non più in esercizio, la fontana di serino e quella di seriniello.
Il presente studio fa parte di quelle tante progettazioni redatte dall’Ing. Zampari per la nostra comunità, progettazioni che il tecnico volle sempre redigere senza mai richiedere compenso alcuno, in riconoscenza verso il paese che lo aveva accolto e per il quale Egli ebbe sempre parole di grande apprezzamento. Per gli stessi motivi di gratitudine il Comune di Altavilla, nel 1909, concesse poi un suolo cimiteriale alla famiglia Zampari.
Per il grande pubblico, Francesco Zampari è conosciuto tuttavia quale comproprietario delle miniere di zolfo di Altavilla ma soprattutto come progettista dell’acquedotto pugliese del Sele, opera di grandissima importanza, per la realizzazione della quale Egli investì consistenti capitali personali che non sortirono però gli effetti sperati e lo portarono addirittura quasi al tracollo finanziario.