Altavilla e la realizzazione della strada ferrata in un territorio di confine
Documenti e testimonianze
(di Giuseppe Sabatino e Raffaele Sarti)
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Il 3 ottobre del 1839, Ferdinando II, re delle due Sicilie, inaugurando il tratto di ferrovia da Napoli a Portici, pronunziò un discorso davanti alle autorità convenute per l’importante evento e, fra le tante cose, disse: “…. Questo cammino ferrato gioverà senza dubbio al commercio e considerando come tale nuova strada debba riuscire di utilità al mio popolo, assai più godo nel mio pensiero che, terminati i lavori fino a Nocera e Castellammare, io possa vederli tosto proseguiti per Avellino fino al lido del Mare Adriatico".
Il desiderio e l’aspirazione di mettere fine all’isolamento nel quale erano confinati molti territori del Meridione, privi di una rete stradale moderna ed efficiente, insieme alla voglia di sviluppare il commercio e facilitare gli spostamenti delle persone, diventarono, dopo l’Unità, una vera sfida per molte comunità locali le quali cercarono, in ogni modo, di vedere realizzata, nei propri territori, una moderna strada ferrata. Risale addirittura al 27 novembre del 1865 una delibera del Consiglio Comunale di Altavilla con la quale si facevano voti per l'ottenimento di una strada ferrata.
Fu proprio per venire incontro alle esigenze dei cittadini che nel 1879 fu emanata una legge con la quale venivano induividuate, sul territorio della nuova Italia, le strade ferrate da realizzare tra cui l'Avellino- Benevento.
Alla delibera del 1865 del Consiglio comunale seguì poi nel 1880 una prima istanza avanzata al Ministro dei Lavori Pubblici, On. Alfredo Baccarini, al quale, descrivendo le potenzialità e le esigenze del territorio, veniva richiesto un concreto interessamento affinché Altavilla potesse essere servita da una moderna strada ferrata. Scrive Michele Severini nella sua monografia storica :
“…. dal 1880 la Giunta Comunale aveva fatta istanza …. perché si concedesse ad Altavilla una stazione ferroviaria, appoggiando tale domanda con dati e considerazioni dimostranti l’importanza del paese, la necessità e la convenienza di quella concessione…. Senonché nel progetto compilato per la costruzione dell’ultimo tronco da Altavilla a Benevento, la desiderata stazione, pur chiamandosi, per irrisione, di Altavilla, veniva posta sulla sponda destra del Sabato, in agro di Petruro. Si tenne un pubblico comizio di protesta il 7 dicembre 1884 e si elesse un Comitato di sette persone, con l’incarico di conseguire….. una variante a quel progetto …. Veramente mirabili furono l’opera, l’attività e lo zelo di quel Comitato. Iniziò e svolse una larga e proficua campagna nella stampa …. interessò in favore di Altavilla tutti i deputati della Provincia……”
In particolare si trattò di Girolamo del Balzo e Federico Capone che diventarono i punti di riferimento per gli altavillesi riguardo al progetto della stazione ferroviaria. E infatti, nel 1884, in Roma, Federico Capone accolse il Comitato altavillese presieduto dal Cav. Cesare Caruso, recatosi nella capitale al fine di perorare una migliore ubicazione della stazione ferroviaria la quale, in una prima fase, era già stata destinata in altro Comune, fuori dal territorio di Altavilla. Fu nella speranza di vedere realizzato proprio questo progetto che Federico Capone s’interessò anche di un migliore andamento della Strada Tufo-Altavilla oltre che di un sussidio straordinario al Comune per la strada di accesso alla Stazione ferroviaria (Via Ferrovia).
Intanto non poche pressioni furono fatte anche su altri esponenti politici locali come gli Onorevoli Di Marzo e Pasquale Stanislao Mancini che in quegli anni ricopriva la carica di Ministro Degli Esteri (1883-85). Richieste avanzate dall'Amministrazione comunale di Altavilla e pressioni di ogni tipo riuscirono quindi in una impresa, quella della variante, che molti giudicavano impossibile. Il Governo, dopo aver espropriati e pagati terreni, per oltre sessantamila lire, approvò e dispose la realizzazione della variante desiderata dagli altavillesi. Intanto, la buona sorte continuò a baciare Altavilla perché l’On. Girolamo del Balzo venne prescelto proprio quale componente della Commissione che doveva approvare l’ultima Legge del 1889 intorno alle ferrovie. Fu in quella Commissione che si decisero le sorti della ferrovia Avellino - Rocchetta - Melfi per la quale il Governo spenderà oltre sessanta milioni nella sola provincia di Avellino. E infatti, nel luglio del 1890, allorquando si recò in Altavilla l’ispettore generale delle ferrovie, Comm. Salvini, fu finalmente deciso ed individuato il sito dove si sarebbe dovuta edificare la stazione: Altavilla vedeva realizzato il sogno della strada ferrata e, per un migliore servizio della stazione, otteneva addirittura un terzo binario insieme a seicento metri di strada rotabile che costeranno al Governo circa trentamila lire. Scrive Michele Severini nella sua monografia :
“…. L’8 marzo 1891 una splendida giornata primaverile, il fischio della locomotiva, sfavillante ai raggi del sole magnifico, risonò per la prima volta in queste valli attraenti….. ora adorne di fumanti opifici e di vigneti ridenti, e il negro mostro d’acciaio, scivolando sulle nuove rotaie scintillanti, si avanzò, corrusco e fumido, fra gli evviva impetuosi e gli applausi incessanti e fragorosi di un’immensa calca di popolo…..”
Avere una stazione ferroviaria non bastò tuttavia agli altavillesi perché, sempre che si potesse in qualche modo non tanto mitigare l'isolamento della cittadina quanto agevolare lo smercio dello zolfo, diventato ormai l'oro di Altavilla, il Comune mise addirittura in campo soluzioni molto avanzate per l'epoca. Tra i progetti vagheggiati l'Amministrazione comunale, dopo avere ottenuto la stazione ferroviaria, progettò perfino la realizzazione di un servizio di carrozze a vapore che collegasse Altavilla con i comuni limitrofi, soprattutto Benevento e Montesarchio ! !
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Sulla ferrovia disponiamo di una ricca documentazione (collezione privata, fondo Michele Severini) che pubblicheremo appena possibile per il piacere di molti lettori
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Sentinella Irpina del 29 novembre 1884
Gazzetta di Benevento del 14 dicembre 1884
Corriere del Mattino del 23 dicembre 1884
Sentinella Irpina del 16 gennaio 1885
Gazzetta di Benevento del 10 febbraio 1885
Roma -Speciale Ferrovia del 12 maggioo 1991
Realtà Sannita del 15 maggio 1991