Dalla lanterna a petrolio ai fanali a gas acetilene : breve storia della pubblica
illuminazione ad Altavilla Irpina
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Michele Severini, nella sua monografia su Altavilla, scrive, a proposito di illuminazione pubblica: “Prima del 1870 non se ne aveva idea. Nelle serate buie, i pochi viandanti, costretti di uscire per affari urgenti, portavano un tizzone acceso, che agitavano per aria, rischiarando così, alquanto, le tenebre. Solo nel 1870, - e non senz’aver prima vinta l’opposizione di qualche zelante sostenitore dell’….oscurantismo, dell’economia pubblica e d’altre buaggini – fu possibile impiantare sei lanterne a petrolio nei principali punti del paese, numero che salì, di anno in anno, fino a 50. La prima sera di illuminazione a petrolio fu quella del 15 agosto 1870.
Il servizio fu sempre dato in appalto, con una spesa media annuale di oltre 1.500 lire. Ma la scienza aveva trovato altri mezzi d’illuminazione, più eleganti, più igienici, più economici, e Altavilla non volle restare alla coda degli altri paesi che pur se ne giovavano. Nella tornata del 20 dicembre 1902 il Consiglio Comunale approvava la trasformazione dell’illuminazione a petrolio in quella a gas acetilene. L’impianto fu eseguito dalla compagnia francese l’”Urbaine”, per opera del valente ingegnere Ferdinando Livraghi, e fu inaugurata la sera del 10 ottobre 1903. Il numero dei fanali è ora già di 100, e si parla di una nuova trasformazione in luce elettrica, di cui l’energia sarebbe fornita dalle acque del Sabato, che già alimentano gl’impianti elettrici delle miniere zolfuree. (M. Severini, Altavilla Irpina - Monografia storica, Avellino, 1907 pag 178)
Per meglio puntualizzare la cronologia degli eventi diciamo dunque che nel 1902 il Consiglio Comunale di Altavilla decide di trasformare in gas acetilene il vecchio impianto di pubblica illuminazione fatto a petrolio così come le ultime novità della scienza e della tecnica suggerivano. Una pubblicità dilagante, condotta da molte aziende specializzate come l'Aquilas, la Mario Olivari & C. e la Antonio Tettamanti mettevano infatti in evidenza il risparmio per le famiglie che decidevano di utilizzare l'acetilene e reclamizzavano addirittura i risultati di certe indagini su come bisognasse regolarsi per ottenere l’illuminazione notturna più conveniente.
Il Comune di Altavilla a seguito di uno studio sul costo comparato relativo agli anni 1883 – 1902, dal quale risulta un risparmio notevole dell’illuminazione ad acetilene rispetto a quella fatta a petrolio, valuta dunque l’opportunità di affidare il servizio della pubblica illuminazione ad una importante società straniera ovvero la Compagnie Urbaine d’éclairage par le gaz acétylène di Parigi .
La scelta effettuata dagli amministratori di Altavilla ricade sulla società francese soprattutto per i vantaggi del servizio da essa offerto tanto che, in data 8 giugno 1903, il Sindaco Italico Capone, stipulando apposito contratto notarile, concede e affida il servizio di pubblica illuminazione alla Compagnie Urbaine di Parigi la quale non solo dovrà occuparsi della progettazione di un apposito impianto ma dovrà anche realizzare in loco la costruzione di una cabina per la produzione del gas acetilene secondo le valutazioni dell' Ing. Ferdinando Livraghi tecnico incaricato dalla società parigina quale suo amministratore in Italia. Tra gli obblighi assunti dalla Societé c'è infine quello di garantire all'utenza particolari servizi e costi e installare un determinato tipo di fanali lungo le strade della cittadina (Vedi le piante: n°. 1 - n°. 2 - n°. 3 )
E’ ciò che avvenne.
Una volta avviato il nuovo impianto, l’amministrazione comunale non trascurò tuttavia, negli anni che seguirono, di organizzare il servizio all’insegna del risparmio dando addirittura precise disposizioni al Personale incaricato affinché l’intensità delle luci notturne dei lampioni variasse a seconda delle fasi lunari quando cioè, in presenza di luna piena, si poteva ottenere un certo risparmio riducendo il consumo di gas attraverso una minore luminosità delle lampade. Negli anni successivi al 1903 il servizio fu quindi regolarmente svolto dalla Compagnie Urbaine, azienda e società forte di una propria solidità finanziaria come risulta anche dal bilancio pubblicato sul quotidiano francese La Vie Financière del 10 maggio 1906. Purtroppo le difficoltà ebbero inizio con il fallimento della Compagnie Urbaine (1907 ?), evento che coinvolse negativamente l’intera azienda insieme al personale, compreso quello di Altavilla dove non mancarono ostacoli e contrarietà da parte del gestore locale, Sig. Giuseppe Miele, incaricato dall’azienda francese di esigere le somme dovute dagli utenti e sulle quali vi furono forti contestazioni con il Comune, contestazioni che si erano già presentate tempo addietro a seguito di uno scoppio avvenuto nella cabina del gas la sera del 4 dicembre 1905
Negli anni che seguirono, il servizio di pubblica illuminazione fu svolto da una società altavillese, la S.I.A.M.I.A. (Società Illuminazione Altavillese Marino Achille) per poi passare nel 1929 alla Società elettrica Sannio.
(i documenti qui riportati fanno parte dell'Archivio Comunale e di quelo di Giuseppe Sabatino)