Questa ricetta fa parte della tradizione ed è stata recuperata, vagliata e verificata con l’ausilio di appassionati che riteniamo essere attendibili riguardo alla conoscenza e alla specificità delle usanze gastronomiche altavillesi. Ovviamente non si possono a priori escludere“ contaminazioni esterne” dovute a mode o abitudini alimentari le quali, una volta adottate o introdotte all’interno di una comunità, diventano già nel breve periodo pagine di storia! L’attenzione sempre rivolta a cogliere nelle fonti d’archivio ogni dettaglio che abbia a che fare con la tradizione gastronomica, l’interpretazione scvrupolosa delle vicende e del vissuto materiale di Altavilla potranno sicuramente contenere limiti ed errori da parte nostra, ma di certo continuiamo ad avere sempre un atteggiamento critico riguardo alla raccolta di queste pietanze, condizione necessaria per avvicinarci il più possibile a valutazioni e conclusioni che siano filologicamente corrette dal punto di vista territoriale, sociologico, storico in senso lato.
IL MIGLIACCIO
Storia e tradizione del territorio
Miniatura,“Historia Plantarum”, sec. XIV. In questo codice si legge: “Il miglio nutre meno di certi grani con cui si prepara il pane, ma giova a quelli cui interessa un sollievo per lo stomaco e un conforto per gli umori. Tuttavia non devono prenderlo quelli che vogliono aumentare e ingrassare le carni.”
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