Per il folklore irpino, note e ricordi
( Pirone, Raffaele - In: SAMNIUM, gennaio-giugno 1949)
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Il testo presentato in questa sezione, a firma dello storico avellinese Raffaele Pirone (1873/1862 ?), medico, diplomatico, bibliotecario e testimone oculare degli accadimenti che segnarono la rivoluzione in Russia, contiene un lavoro di ricerca sulle tradizioni e sul folclore dell’Irpinia, una terra che per il suo carattere prevalentemente montano e per la tendenza conservatrice dei suoi abitanti ha sempre presentato un particolare interesse per l’etnografia e la demologia, discipline intorno alle quali un altro irpino, Antonio d’Amato ( 1888-1938), ha altresì investigato dando alle stampe ricerche che hanno riguardato anche la nostra Altavilla e che saranno sicuramente pubblicate su altavillahistorica nel prossimo futuro.
L’autore inizia dal tradizionale presepe che in passato veniva allestito in tutte le famiglie irpine, famoso quello settecentesco nella Chiesa di San Francesco ad Avellino, per poi passare alle consuetudini gastronomiche irpine come il pranzo di Natale fatto di fusilli conditi con il ragù di cappone. Si sofferma poi sulla benedizione dei cavalli a Pasqua e la processione dei misteri che si svolgeva il venerdì santo. Termina con il pellegrinaggio del ",,,, popolino napoletano a Montevergine che era piuttosto una gozzoviglia con quasi nulla di religioso...." e l’uso di cornetti contro il malocchio nascosti nell’abbigliamento dei bambini al momento dell'uscita e della passeggiata in strada.
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