Superstizioni beneventane nel XVIII secolo

( Zazo, Alfredo - In:SAMNIUM gennaio-giugno 1955 )

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   La paura di essere colpiti dalla sfortuna ha da sempre alimentato le superstizioni le quali hanno consolidato nel tempo manie e convinzioni come quelle ad esempio di non passare sotto una scala, di evitare di aprire un ombrello in casa, di far uso di ferri di cavallo, di scolpire sui portali il quadrifoglio, di incrociare le dita, di evitare la rottura dello specchio, di tenersi lontani dal gatto nero o dal rovesciare il sale.

   In passato queste convinzioni raggiunsero punte talmente esasperate che la Chiesa dovette spesso intervenire minacciando addirittura la scomunica. Nella nostra diocesi di appartenenza, quella beneventana, particolarmente attivo e sollecito al riguardo fu il Cardinale Vincenzo Maria Orsini che visitò ripetutamente Altavilla, come ricordano le lapidi apposte nelle varie chiese del paese, diventato poi Papa con il nome di Benedetto XIII. Quello presentato in questa sezione è un editto emanato proprio dal Cardinale Orsini per contenere la diffusione di certe superstizioni.

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