già Piazza Guglielmo Marconi
Denominazione |
Fonti documentarie |
Descrizione e motivazioni |
Piazza Guglielmo Marconi |
Deliberazione della Giunta Municipale n. 146 del 21 maggio 1939 |
Delibera del Podestà: La Piazza principale del Comune “che non ha mai avuto una speciale denominazione” (quella cioè antistante ex Municipio – attuale Piazzetta S. Leone) si chiamerà Piazza Guglielmo Marconi. |
Piazzetta San Leone |
Deliberazione del Consiglio Comunale n. 137 del 22 dicembre 1994 |
Il consiglio delibera: “….intitolare la piazzetta antistante l’ex Municipio con il toponimo “Piazzetta San Leone….” |
Marconi Guglielmo. Nacque il 25 apr. 1874 a Bologna, da Giuseppe, facoltoso proprietario terriero, e da Annie Jameson, di nobile famiglia irlandese. Trascorse l'infanzia a villa Griffone, vicino Pontecchio, nel comune di Sasso Marconi, con frequenti soggiorni tra Firenze e Livorno. La sua prima formazione fu affidata a insegnanti privati, tra i quali V. Rosa, professore di fisica in un liceo livornese, che gli fu ottimo maestro. Nel 1894 a villa Griffone, dove aveva attrezzato il solaio a laboratorio, il Marconi diede luogo ai primi tentativi per creare un sistema di trasmissione e ricezione di onde elettromagnetiche a distanza. Il collegamento radio transatlantico tra Europa e Nord America portò al Marconi fama e riconoscimenti (http://www.treccani.it/enciclopedia/marconi ) San Leone. In Italia e più specificatamente in occidente, l’uso di costruire ospedali si diffuse soprattutto intorno al secolo XI e XII. Con tale termine si designava una struttura utilizzata per il ricovero ( ospitalitas ) delle persone anziane, dei poveri, dei forestieri di passaggio ma, non ultimo, indicava pure una struttura utilizzata per accogliere anche i trovatelli i quali venivano curati e nutriti fino all’età di sette anni per essere poi trasferiti presso l’Annunziata di Napoli. Qui, veniva assicurata ai fanciulli un’istruzione di base o l’apprendimento di un mestiere mentre alle fanciulle veniva anche garantita una dote prima del matrimonio. Ad Altavilla, a partire dalla prima metà del ‘300, vi sono numerose testimonianze dell’esistenza di un ospedale, originariamente situato nel centro storico ma poi ubicato nel 1488 extra moenia, ossia in un fabbricato utilizzato fino a quella data come Chiesa, quella appunto di San Leone (sede del Comune fino agli anni ’80). Il culto per San Leone è documentato in tutta la nostra area, in particolare va ricordata la Chiesa di San Leone presso Balba, un piccolo paesino il quale già alla data del 1183 si era dotato di un piccolo ospedale. Ad Altavilla, l’ospedale viene volutamente collocato fuori dalle mura cittadine per essere utilizzato come posto di quarantena, con il chiaro intento di evitare alla popolazione possibili contagi. L’ospedale di San Leone è stato retto e amministrato sempre dall’Università (ossia dal Comune) sulla quale gravavano i costi e le spese necessarie per assicurare ai bisognosi i medicamenti o la visita del medico. Tale struttura ha operato per oltre cinque secoli fino all’applicazione delle cosiddette leggi eversive che ad iniziare dal periodo napoleonico fino all’Unità ne hanno poi decretato la definitiva chiusura. |