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FATTI DI ALTAVILLA
Il Dottor Carlantonio Giordano, con la solita cortesia e deferenza, ci ha fatto omaggio di un opuscoletto da lui scritto in materia di sua competenza, ed indirizzato ai consiglieri comunali di Altavilla Irpina.
Per disposizione del regolamento generale sanitario, ogni comune deve tenere, il suo regolamento locale d'igiene. Esso è compilato dall’ufficiale sanitario comunale, e sottoposto alla revisione della giunta municipale che può introdurvi le modifiche ritenute opportune. In seguito è chiamato il Consiglio ad esaminarlo, discuterlo articolo per articolo, e approvarlo, dopo di che viene trasmesso al medico provinciale sanitario, con le osservazioni dell'ufficiale sanitario comunale, se questi ne avrà fatte, sulle modifiche apportate.
Il Dottor Carlantonio Giordano, quale ufficiale sanitario di Altavilla Irpina, compilò il regolamento in parola, un regolamento che compose di duecento novantaquattro articoli mentre quello sanitario generale ne contiene appena centoquattordici. E la giunta municipale, visto e considerato che il lavoro del Giordano se rispondeva esattamente ai criteri, alle norme, alle disposizioni dell'art. 60 della legge sanitaria, non era proporzionato ai mezzi finanziari del Comune ed alle esigenze locali, propose alcune modificazioni.
Contro l’operato della Giunta è insorto il signor Giordano, l’ufficiale sanitario, con la pubblicazione del suo opuscolo. Chi ha ragione, chi ha torto?
Ne l’art. 60 della legge sanitaria si legge :
I regolamenti locali d’igiene conterranno le disposizioni speciali dipendenti dalla topografia del Comune a dalle altre condizioni locali di questa legge, riguardanti l’assistenza medica e la vigilanza sanitaria, la salubrità del suolo e delle abitazioni, la difesa della purezza dell' acqua potabile, e l’igiene degli alimenti, le misure contro la diffusione delle malattie infettive dell’uomo e degli animali e la polizia mortuaria, conterranno altresì le prescrizioni per evitare o rimuovere altre cause d' insalubrità non enumerate in questa legge.
Compilare su queste norme un regolamento d' igiene per un piccolo paese, quale Altavilla non e certamente un lavoro difficoltoso da richiedere duecento novantaquattro articoli per esplicarsi. Difatti quando si è provveduto alla pulizia delle case e delle vie, alla bontà della acque e degli alimenti, alla loro sofisticazione e adulterazioni, quando si e provveduto a prevenire e curare le malattie infettive nell'uomo e nel bestiame, all'assistenza medica‑chirurgica per i poveri, alla polizia mortuaria ecc. ecc. pare che tutto questo basti a garantire la salute degli abitanti di un paesello rurale. Non ridete: un ufficiale sanitario di un paese, che non nominiamo, ha avuto la felice idea d' includere nel regolamento, che ha dovuto compilare, anche le misure igieniche per le navi in arrivo aventi ammalati di peste, le misure di precauzioni per lo scoppio di caldaie a vapore, pel corso pubblico, dei tram elettrici ed a vapore, nonchè per la illuminazione dei porti, e fari....
Su queste stesse nostre considerazioni, la Giunta municipale di Altavilla ha creduto modificare in qualche parte lo stralabbio del Dottor Giordano e ridurre il suo regolamento a più modeste proporzioni ed adatte ai bisogni della popolazione; cosa in questo ha fatto di male?
Ha veramente soppresso qualche titolo, qualche capo del capolavoro del Dottor Giordano, come egli asserisce senza dimostrarlo? Concesso pure che fosse cosi, ed allora anzichè insorgere contro una legittima autorità, da cui egli dipende avrebbe dovuto seguire la via apertagli, dalla legge sanitaria. Il torto dunque è suo ed è grave. Grave, perchè con la sua pubblicazione getta il discredito su di una amministrazione composta di persone oneste, intelligenti, operose, il cui capo effettivo e quello oggi funzionante, Pasquale Severino, da lui specialmente preso di mira, all'affetto per il loro paese, accoppiano la più rara abnegazione, la più semplice modestia o disinteresse; un'amministrazione, che in breve volger di tempo ha saputo dar un'estesato stabile alla finanza comunale, ed agli uffici pubblici che ne dipendono, esercitando un severo e incessante controllo su tutti i rami dell' azienda pubblica. Ogni convento ha il suo monaco pazzo: in Altavilla, non ne mancano; fortunatamente sono pochi, pochissimi, i quali oltre alla deficienza del cervello si distinguono per la malignità del cuore.
Ciò posto, pur ringraziando il Dottor Giordano per 1'omaggio fattoci, non possiamo non riprovare la sua pubblicazione tanto per la leggerezza con cui venne fatta, quanto per lo scopo che si ebbe.
Ed alla nostra riprovazione, siamo sicuri, si assocerà anche l’autorità superiore competente, che richiamerà, il Dottor Giordano, all'ossequio dovuto ai suoi superiori, e ad una condotta pia corretta nell'adempimento dei suoi doveri e come ufficiale sanitario e come medico condotto del Comune che lo stipendia.
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Pubblichiamo qui appresso il seguente articolo inviatoci dal sindaco di Altavilla.
Altavilla Irpina 30 giugno 1900
Nel N. 13 della Sentinella Irpina un bello spirito ha voluto scrivere una nota Altavillese, nel fine evidente di fare arrivare all' orecchio dell' Illustre Comm. Frola, nuovo Prefetto della nostra Provincia, una meschina insinuazione.
Vorrebbesi far credere che l’ultima elezione politica, avrebbe avuto un significato affatto locale, tanto che il funzionante Sindaco, contro il quale si scagliano i più velenosi dardi, candidato alla Presidenza del seggio definitivo, non riuscì eletto; che l'On. Del Balzo quantunque senza competitori dovè subire la sorte di chi dirigeva la lotta (sic), ragione per cui raccolse solo 140 voti, di fronte a 176 dati al Commendator Caravita, che attuale Amministrazione Comunale di Altavilla Irpina non gode ne la simpatia ne la fiducia dei cittadini.
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Innanzi tutto se lo scrittore non è di Altavilla sarà stato certo malamente informato.
In tal caso quanto diremo non lo riguarda. Se poi è Altavillese, certamente deve essere affetto da qualche vizio psicologico che gli fa vedere male i fatti che si svolsero sotto i suoi occhi.
Poteva però fare a meno di mettere quel cappello ai due telegrammi, inopportunamente pubblicati nella circostanza, sapendo bene che, sia il Dott. Giordano, come il Caffè Sirignano non hanno bisogno di reclame.
Onde è a conchiudersi che ha sciupato malamente l'inchiostro ed occupato inutilmente mezza colonna di spazio alla Sentinella per fare una denigrazione gratuita all'amministrazione Comunale di Altavilla con tutto i1 resto.
A sventare perciò l’insinuazione che si è tentata di far salire su, e che come di abitudine ogni tanto, cercasi di propagare anche in paese, nella massa meno colta del pubblico, alla quale e più facile far bere grosso, il Sindaco funzionante, elevato involontariamente a -Direttore di una pretesa lotta politica- deve smascherare l’impostore, che, forte dell'imbecillità altrui, cerca di cambiare le carte in mano.
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Or dunque nell' ultima elezione politica in Altavilla, non doveva esservi lotta, sia perchè il vecchio deputato del Collegio, On. Del Balzo, non aveva competitori, tanto che anche i cirenei dell' ultima ora avevano pensato bene a ritirarsi; sia perchè dopo il rifiuto del Principe di Sirignano, si era andato cercando invano, con la lanterna di Diogene, un qualsiasi candidato da opporsi al Deputato uscente, e non si era trovato alcuno disposto ad assumersi l’onore di un colossale fiasco; sia perchè non era encomiabile creare una ridicola stonatura fra i Comuni del Collegio, sia perchè il bene del paese reclama, ormai, di vedersi rappresentato politicamente ed amministrativamente di fatto e non di nome.
Dopo il rifiuto del Principe di Sirignano e l’infruttuosa ricerca di un candidato qualunque, pochi giorni innanzi alla votazione, persone rispettabili e lo stesso Dottor Giordano, dichiaravano a chi nol voleva sapere, che di lotta non era a parlarsi, che si sarebbe rimasti indifferenti, pur non votando, essi personalmente pel Del Balzo.
Gli amici di costui non pensarono alla perfidia ed all'inganno che si era tessuto pel mattino della votazione.
Fu un errore l’aver prestato fede alle parole di chi si qualificava, galantuomo?; fu un errore usare riguardo a persona superiore a tutti, che per lettera aveva manifestato essere di cuore per Girolamo Del Balzo, e per cui non si seppe e non si volle pensare, che i suoi dipendenti avessero potuto agire in sua opposizione ?
L'artificiosa lotta, per fini personali si creò all'ultima ora, di soppiatto, sorprendendo, come sempre, la buona fede della massa grossa degli elettori.
Il sabato a sera, gli araldi avuto il tono dettero fiato alle trombe, per passare la voce. Al mattino ben presto vennero sguinzagliati pel paese e per la campagna i soliti battistrada, facendo dire a taluni che, per telegramma segreto, in tutte le sezioni del Collegio si sarebbe votato pel Principe di Sirignano.
A tal'altri che dovere di gratitudine imponeva votare pel Comm. Caravita, il quale se nelle elezioni precedenti aveva fatto leccare per bene, come diceva il ciuotto, ora per riconoscenza dovevasi votare senza lecco.
Ad altri poi, che, dovendosi salvare parecchi padri di famiglia era necessario ed indispensabile votare anche questa volta il nome del Principe, gratuitamente, non per lui, ma per dare valido argomento di difesa innanzi al Tribunale di Avellino, per attenuare la possibile responsabilità di coloro che si trovano implicati nel processo di corruzione per la precedente elezione.
Ad altri poi che dovevasi evitare la melliflua dittatura del funzionante Sindaco.
Degli amici del Del Balzo nessuno sbuffava, nessuno si affannava a scovare gli elettori, nessuno andava sudando inutili camicie.
Il Sindaco funzionante si diè premura solo che nulla fosse mancato al seggio, che tutto fosse proceduto per bene e che l’ordine pubblico non venisse turbato.
Se questi, avesse voluto riuscire Presidente del Seggio gli era facile impegnare la ben nota energia e la costanza del Sindaco titolare sig. Fortunato Bruno, e dei colleghi della Giunta, assessori Marino, Rossi e Bartolini, del Cav. Luigi Alfonso Bruno e del Cav. Beniamino Bruno, e di parecchi altri provati e fedeli amici.
Non lo volle per non distogliere al Presidente eletto parecchi voti personali che raccolse nell'altro campo, e non lo fece perchè trovasi a costui ligato da vincoli di sangue.
Oltre questo, la pretesa lotta, se non fu una canzonatura, fu certo una meschina buffonata, del pari che la strombazzata vittoria. Bastava spostare venti voti per essere alla pari. Ed era facile. Dunque non vi fu ne lotta ne direttore, vi fu agitazione da una parte sola.
Con tante mali arti, con tante pressioni, con tante forze riflesse, l’onorevole Del Balzo raccolse un numero di voti spontaneo a disinteressato superiore alle due elezioni precedenti.
E dopo ciò si viene a dire, il povero Del Balzo ha dovuto subire le conseguenze di chi dirigeva la lotta!
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Lo scrittore della nota Altavillese si è affrettato a pubblicare che il Principe Caravita, informato della spontanea manifestazione di stima, ringrazio per telegrammi il Dott. Giordano ed il Caffè Sirignano.
Il Principe di Sirignano persona eccellentissima e degna di più alto riguardo, anche questa volta ingannato, non poteva venir meno ad un dovere di cortesia ed in buona fede fece ringraziare telegraficamente, anche perchè in questa circostanza non aveva a “deplorare la manifestazione della più nera ingratitudine, i dolorosi avvenimenti, nei quali ebbe a soffrire danni e malanni, i panni laceri e la cassa asciutta”» (Vedi Svegliarino del 17 Marzo 1897). Ora, se non altro, la cassa era rimasta intatta.
Ma al Principe si fece conoscere l’esito della votazione, nascondendogliene lo scopo, reso poi manifesto con la nota Altavillese.
Certo se si voleva essere leali dovevasi telegrafare al Principe «Dottor Giordano ed amici del Caffè Sirignano, per combattere candidatura Sindaco funzionante a Presidente seggio, spiegarono simpatico suo bandierone, e trascinando suo nome, per la piazza, pei Caffè, e per le bettole, raccolsero 176 suffragi, sciupando così, per una lotta di significato tutto locale, suo illustre Casato».
A telegramma simile tutt' altro sarebbe sonato il ringraziamento.
Certo per una lotta locale, che si volle creare illico et nunc, per vanità personale e per combattere un modesto Sindaco funzionante, se non fu un’irriverente canzonatura, fu certo un abuso servirsi del nome dell'eccellentissimo Principe di Sirignano, quando costui non ne conobbe prima il meschino scopo, ne aveva autorizzato alcuno a servirsene.
L' antipatia, pel nome del deputato uscente, non doveva servire per recare onta gratuita all'ex candidato del proprio cuore, persona, ripetesi, certamente rispettabilissima e degna del maggior riguardo.
Oh principii, oh ideali, oh logica, dove ne andate di casa !
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Ma lo scrittore della nota Altavillese pare affetto da mania morbosa, e coglie ogni più piccolo pretesto per far capolino e provocare nuove turbolenze, nuove dispute, per riaprire un'agitazione che più che di interesse pubblico, pare necessaria alla sua esistenza.
«L' attuale amministrazione, la quale sembra che da parecchio turba i suoi sogni, non gode la simpatia e la fiducia dei cittadini».
Dato uno stato psicologico morboso, questo fino ad un certo punto, si capisce, e si comprende.
Usare della parola.”cittadini” come se costoro fossero patrimonio proprio, come se solo se ne avesse col privilegio, il monopolio, asserire, senza dimostrare, che l'amministrazione attuale non gode la simpatia e la fiducia dei cittadini, ciò non si comprende.
Ma cosa si vuole dall' amministrazione attuale ?
Si desidera forse per accrescere celebrità allo scrittore, che segni un diverso indirizzo?
Lo si indichi.
L'attuale amministrazione Comunale di Altavilla, per rettitudine ed onestà non è seconda a nessuna.
Altavilla, per chi nol sappia, è capoluogo di Mandamento. La sua popolazione, al 31 dicembre ultimo, risulta di 6.666 abitanti.
Ha sette scuole elementari, di cui due di grado superiore. Fra i 128 Comuni della Provincia è l’unica che disseta i suoi cittadini con acqua del Serino.
Non ha beni patrimoniali.
Tutte, le sue rendite — pochi fitti di case — bastano appena per l’imposta che li grava e per la loro manutenzione.
Le tasse dirette Comunali (fuocatico, esercizio e rivendita, cani e capre) danno un prodotto annuo che non arriva alle 4.000 lire, le quali poi, come si dimostra in seguito, ritornano raddoppiate al pubblico, sotto forma di mercede.
Perchè i cittadini risentissero il meno possibile il peso di queste tasse, esse sono applicate con una equanimità che può servire d'esempio.
Basta dire, che, delle 1235 famiglie del Comune, accertate pel focatico, 253 ne sono escluse come povere; 400 sono tassate con una lira all'anno; 250 con due lire e 330 con lire 3 sino al massimo di 60.
Questa tassa, in complesso dà dalle lire 2500 alle 2700 lire all' anno.
Le altre entrate, del Comune, sono costituite dai proventi del Dazio Consumo, L. 12.000, e dalla sovraimposta Comunale L. 15.000, che è in eccedenza del limite normale.
Tutto sommato le entrate effettive del Comune oscillano fra le 30 e le 32 mila lire all'anno.
Con sì magro bilancio, che si può pretendere dall'amministrazione Comunale attuale o futura?
Miracoli nessuno ne sa fare.
Nessuno dei Consiglieri, fossero bianchi o neri, porta un sacchetto d'oro quando ha raggiunto il suo Stallo al Comune.
Per l' acqua del Serino, pel debito della fontana vecchia, e per altri oneri patrimoniali il bilancio, paga, all' anno circa 8000 lire, altrettante ne spende per la pubblica istruzione, quasi altrettanti in lavori pubblici e manutenzioni di uffici pubblici, circa lire seimila spende per l’illuminazione, per la polizia locale, per la pubblica igiene e la beneficenza.
Altavilla, cosa rara, non ha nel suo bilancio che un centinaio e mezzo di lire, per spese facoltative!
Ora la cittadinanza potrà cambiare le persone, ma la musica sulla Casa Comunale non cambierà; qualunque bacchetta, per magica che fosse, non farà crescere la cassa.
Ora data la modestia dei contributi Comunali, non si può pretendere di più di quello che attualmente si ha.
Arbìtri, soprusi, partigianeria preferenze et similia, sono parole sensazionali, per impressionare la gente dal cervello grosso, che si mettono innanzi in mala fede, pur convinti che non sussistono, per la precipua ragione, che manca la materia per applicarle.
Ne per ora, vale la pena di discutere di più.
Confidasi però nella fosforescente immaginazione del dotto scrittore, per apprendere il suo programma amministrativo, nelle linee principali, con quali mezzi pecuniarii intenderebbe di attuarlo, con quali elementi personali, che godono simpatia e fiducia nei cittadini, intenterebbe applicarlo. Allora ne discerneremo pacatamente, serenamente, a base di cifre e di fatti, sempre, obbiettivamente, lasciando, come è nostro costume, le famiglie e le persone in santa pace.
Aspettiamo.
L' Ammin. ,Comunale
Fortunate Bruno, Sindaco
Pasquale Severino assessore
Romeo Marino assessore
Tommaso Bartolini assessore
Carmine Rossi assessore