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Roma 17 8 1966

 

(Nostro servizio particolare)

ALTAVILLA, 17

Una epidemia da virus, di natura non ancora identificata, si è manifestata in questo centro con proporzioni allarmanti da domenica a lunedì colpendo particolarmente la popolazione infantile nella misura del 90% dei casi accertati.

Secondo le prime diagnosi mediche si tratterebbe di virosi con prevalente tropismo per le vie digerenti che si propagherebbe con contatto diretto interumano.

   Nella giornata di lunedì si sono verificati oltre trecento casi e il numero va gradualmente aumentando sino ad interessare quasi tutte le famiglie di questo centro che, prese da un comprensibile panico, seguono con ansia il decorso della malattia nella speranza di conoscere l'antidoto che possa arginare l'ascesa epidemica.

   Per tutte le giornate di lunedì e di ieri un'automobile con altoparlante, messa a disposizione dalle autorità comunali, ha battuto le strade del paese, lanciando appelli alla popolazione affinché evitasse di fare uso dell' approvvigionamento idrico dell'Alto Calore e dei gelati locali.

Questo invito lasciava supporre che la causa dell'epidemia fosse da ricercarsi in un probabile inquinamento dell'acqua.

   L'epidemia è scoppiata improvvisa e violentissima, manifestandosi con forti dolori addominali, vomito, scariche diarroiche e febbre altissima che raggiunge persino i 42 gradi.

   Il medico provinciale aggiunto, dott. Paolo Fischione, con un cablogramma ha subito informato il ministero della Sanità, mentre il medico provinciale dott. Maulucci, recatosi immediatamente sul posto unitamente al prof. Pianese, ufficiale sanitario del capoluogo, con il dott. Gabibo, direttore dell'Istituto di igiene profilassi di Avellino, prendevano accordi con i medici locali per fronteggiare la situazione e per l’accertamento del male.

   Si tratterebbe, in sostanza, di gastroenterite acuta febbrile di natura imprecisata.

   Secondo il parere dell'ufficiale sanitario di Altavilla, dottor Gigino Luongo, il virus della epidemia in un primo tempo si è propagato attraverso le condotte dell'acquedotto dell'Alto Calore colpendo una certa parte della popolazione che a sua volta ha contagiato altre persone con contatto interumano.

Il fatto che l'esame batteriologico abbia dato, in secondo tempo, risultati negativi, è facilmente spiegabile: le condotte idriche che attraversano Altavilla nei giorni scorsi hanno subito un'interruzione per perdita di liquido in una parte del paese. Essendo l'impianto di natura terminale e costruito a suo tempo in maniera affatto funzionale, ogni qualvolta diminuisce la pressione interna per lo svuotamento dei tubi, si stabilisce una seconda pressione esterna, la quale favorita dalla corrente dei tubi vuoti, spinge materiale da fogna e di altra natura all'interno della condotta stessa. Appena viene riparato il guasto e quindi si normalizza la pressione, questa respinge gli eventuali corpi estranei. In questo modo risulta chiaro che l'attuale accertamento batteriologico negativo sarebbe invece certamente risultato positivo se eseguito nei giorni scorsi.

In paese tutti concordano con la tesi dell'ufficiale sanitario perché frequentemente nell'acqua sono stati rinvenuti corpi estranei e lo scorso anno un insegnante locale vide cadere dal rubinetto due vermi, del che informò immediatamente le autorità competenti.

   Tutta la popolazione altavillese ogni anno, all'inizio della stagione estiva, vive ore di ansia e di preoccupazione a causa dello scarsissimo approvvigionamento idrico che non risponde alle esigenze del paese. L'acqua per mesi viene erogata a singhiozzo ed a volte manca per intere settimane.

   E' ovvio che questa grave situazione a lungo andare debba necessariamente degenerare in un'epidemia come quella attuale la cui natura si conoscerà solamente fra qualche giorno dopo l’analisi delle feci e dei succhi gastrici prelevati ai soggetti infermi.

   Per il momento un fatto rimane certo: che la popolazione agricola, la quale vive nelle campagne, e che non fa uso di questa acqua, è rimasta indenne dall'epidemia. Sino a questo momento l'ondata epidemica non accenna a diminuire e le strade del paese sono animate da un continuo andirivieni di persone, ansiose di attingere notizie sul decorso della malattia dal momento che nessuno è in grado di praticare una cura efficace a stroncare il misterioso male nascosto in ogni casa del paese.

Alfonso Porcaro