ALTAVILLA, 17
Le opere pubbliche di ammodernamento che interessano le strade urbane e campestri di Altavilla sono in via di ultimazione. Qualche giorno addietro i punti nevralgici dell'abitato erano completamente impraticabili: scavatrici, pale meccaniche, impastatrici assordavano i pochi passanti, mentre squadre di operai si adoperavano in un continuo andirivieni.
L'Amministrazione comunale finalmente aveva avuto la possibilità di iniziare la sua azione per risolvere il triste ed antico problema della rete fognaria del paese. Allo stato attuale il primo lotto dei lavori previsti risulta essere ultimato, esso comprende il tratto che si snoda dal fiume Vellola, in prossimità del Ponte dei Santi, al centro del Corso Garibaldi. Il secondo lotto per una spesa di 80 milioni che prevede il completamento delle fogne ed il rifacimento della rete idrica, sarà iniziato entro la seconda decade di questo mese.
La spinta alla attuazione di queste imponenti e urgenti opere pubbliche è scaturita dalla nota epidemia di gastroenterite acuta che un anno addietro si abbatté in questo centro interessando alcune centinaia di persone le quali d'improvviso venivano colte da febbre altissima, da scariche diarroiche con lunghi conati di vomito.
Occorsero lunghissimi giorni di ansia e di preoccupazione per il ritorno alla normalità, tanto più che il male lasciava la popolazione con una interminabile serie di interrogativi ed uno squallore profondo.
Ci vollero ben quaranta giorni prima che da Roma giungessero i primi responsi sul prelievo delle feci e di altri elementi repertati su soggetti infermi.
Il risultato pervenne alla chetichella, senza nessun documento pubblico che informasse la cittadinanza. Quanta omertà anche per le malattie.
In sordina si sentì parlare di salmonella o che so io di quale altra diavoleria. Si era indubbiamente trattato di epidemia da virus i quali andavano ricercati in qualche cosa di largo consumo. Non poteva trattarsi che di acqua dal momento che alcuni altavillesi avevano notato, nei giorni precedenti il fattaccio, piccoli vermiciattoli penzolare dai fontanini domestici.
La popolazione si mise immediatamente in guardia e a mano a mano si scoprirono tante altre porcherie nel fondale delle vasche da bagno che al culmine della epidemia, indussero le autorità sanitarie centrali, (in quei giorni avemmo il piacere di avere in Altavilla un ispettore del Ministero della Sanità inviato da Mariotti), a spartirsi con noi i virus, e provinciali, sollecitate dall’Ufficiale sanitario a fare qualche prelievo dai pozzetti situati nei punti nevralgici dell'abitato.
Ovunque, fu constatato, che le acque (potabili) camminavano allegramente con quelle delle fogne, queste ultime costruite in maniera rudimentale in guisa di due file di tufo parallele, tanto è vero che il cloro immesso nelle condotte alle sorgenti di Montella, risultava essere presente fino all'inizio dell'abitato altavillese, per essere poi quasi completamente assorbito dai corpi estranei presenti nel liquido a causa delle continue infiltrazioni di residui fognanti nella condotta idrica, le cui perdite affioravano dall'entroterra con grosse macchie di liquido in molti punti del paese.
Lo spettacolo, poi, più interessante si delineò al largo Pietra Mazzuccatoia a seguito di un sopralluogo, allorché un chiusino, si presentò completamente riempito di melma accanto alla condotta che presentava larghe spiombature. In quel punto il cloro risultava essere presente nella misura del tre per mille contro il dieci per mille originario. Era evidente che lo 0,7 veniva assorbito dai corpi estranei presenti nel liquido. In quei giorni circolò una battuta forse di cattivo gusto, date le circostanze, e tuttavia molto efficace: “07 licenza di uccidere”.
Fu accertato che l'introduzione dei corpi estranei nella condotta idrica avveniva a causa della cattiva manovrabilità della stessa e, nel caso in questione si trattava sempre di risucchio di residui fognari nel momento in cui veniva sospesa l’erogazione. Cosa che accadeva spessissimo.
Le spiombature poi erano determinate dal dislivello esistente tra l'ubicazione del serbatoio mt. 480 con i punti più bassi della condotta che scendono a mt. 315 con un evidente salto di 175 metri.
Ci fu chiarito che occorreva richiamarsi ai principi del Bernoulli, Panzin e Darzj per mettere in evidenza a quale sforzo interno negativo-positivo la condotta venisse assoggettata.
Si parlò più specificatamente di colpo d'ariete per giustificare le perdite, le infiltrazioni e quindi le spiombature.
Ai principi idraulici e meccanici, che facevano molta accademia, subentrava il panico, al discorso lucido la paura di essere agganciati dal virus (vagabondo). Occorreva quindi risolvere il problema ed il più presto possibile.
Il Consiglio comunale si riunì in tutta fretta e per la prima volta, trattandosi della pelle di tutti e quindi anche di quella dei consiglieri, furono armonicamente d'accordo tutti i gruppi politici i quali convennero sulla necessità di fornire il centro abitato di una nuova rete idrica e fognaria. Era necessario quindi svolgere un'azione energica presso le autorità provinciali, l'assessore provinciale ai LL.PP. presente tra i consiglieri prese la iniziativa, al fine di dare immediatamente esecuzione al progetto generale redatto dal Consorzio idrico Alto Calore per l'importo globale di 241 milioni, elevato successivamente a complessivi 326 milioni. Il giovane sindaco Crescitelli non disarmò e, pur essendo poco esperto in materia a causa della sua recentissima elezione a primo cittadino, sorretto nella opera dai suoi collaboratori altrettanto inesperti, mirò diritto al fine stabilito dal Consiglio.
Un anno ormai è trascorso e ci sembra doveroso sottolineare l'impegno rivelato da tutti gli amministratori e se volessimo procedere in una specie di bilancio morale dovremmo affermare che in futuro non si incapperà in situazioni del genere. Infatti si è proceduto alla pulizia e disinfezione dei pozzetti e dell'intero centro abitato con un contributo di mezzo milione stanziato dalla Prefettura di Avellino.
Nei giorni drammatici della epidemia il Prefetto Cieri si adoperò oltre ogni limite mostrandosi successivamente sempre pronto ad ogni iniziativa e ad ogni sollecitazione.
Oltre il rifacimento della rete idrica, è in esecuzione il lavoro di sollevamento della condotta del Serino che sarà portata fino a mt. 400 e precisamente dal Pozzillo a località Ciriello dove sorgerà il serbatoio che alimenterà le acque dell'Alto Calore, in maniera che ove mai dovesse verificarsi una diminuzione o la sospensione delle acque consorziali, quelle del Serino eliminerebbero lo scompenso. La cabina di manovra sarà situata presso il palazzo Scognamiglio. L'ultimazione di questi lavori è prevista entro la fine dell'anno in corso.
Tutto questo ci tranquillizza e porta nelle case degli altavillesi una nota di serenità, è vero che, per pura precauzione, continuiamo a bere acqua e cloro forse ancora per poco tempo ma in compenso il pericolo ormai è debellato e fra non molto i virus, le salmonelle, i colpi d'ariete, Bernoulli. Panzin e altri entreranno a far parte di una storia che interesserà lo studioso meticoloso mentre noi avremo lavato e cancellato un triste ricordo con acqua pura al mille per mille.