1953
- 18 giugno
Sotto l’incubo dei licenziamenti le maestranze minerarie di Altavilla
Vivamente auspicato l’intervento delle autorità e dei sindacati per rispetto dell’accordo con cui si aboliva la “stagionalità” nel ciclo lavorativo.
(Dal quotidiano “IL TEMPO” pag. 4 - 18 giugno 1953)
Altavilla, 17 giugno (Michele Parente)
In citspregio all'accordo intercorso tra la SAIM, e la CISL, col quale si aboliva la “stagionalità” nel ciclo lavorativo, la Direzione dello stabilimento ha proceduto ad un primo licenziamento di 32 operai.
Il fatto ha suscitato nella pubblica opinione un'adeguata reazione, mentre si deplora l'assenteismo delle organizzazioni sindacali, la cui azione di tutela a favore del lavoratori fascia invero motto a desiderare. D'altra parte, non si può sottacere la responsabilità degli organi governativi, i quali avrebbero dovuto intervenire da tempo nella spinosa questione dei licenziamenti stagionali che Ia SAIM adotta da alcuni anni, anche perchè la concessione dello sfruttamento del sottosuolo rimane sempre subordinata a determinate condizioni, venendo meno le quali lo Stato è facultato a sostituirsi al privato.
Siamo convinti che il tempo della democrazia “lassista” è dovunque passato. Il lasciar correre ha perduto la sua validità in economia, come in politica.
In un periodo di carenza di leggi protettive, i lavoratori delle miniere avrebbero a disposizione una sola arma: quella sindacale. Ma l'affermazione di uno sciopero dipende, come si sa, esclusivamente dall'unità e dalla compattezza dei lavoratori, nonché dalla fiducia che gli organismi sindacali hanno saputo guadagnare presso le masse operaie. Allo stato dei fatti invece, anche per effetto di recenti eventi politici, le nostre maestranze minerarie vivono nel pieno marasma organizzativo ed in un'assurda posizione d’inerzia di fronte alla volontà padronale. E’ proprio doloroso dover constatare che i nostri bravi minatori siano passati nel volgere di breve tempo, dall'estremismo rivoluzionario e disintegratore di sinistra, a quello reazionario, gretto e retrivo della destra.
Si convincano i nostri minatori che sono stati sopratutto i loro sforzi, il loro sangue, il loro sudore a creare in un secolo circa un industria salda e dal largo respiro quale è oggi la S.A.I.M. per cui essi devono sentirsi alla pari con l’altro elemento del fatto produttivo.
Ci risulta intanto che il Comitato civico locale va sollecitando l'intervento delle Atorità competenti perchè il problema dei licenziamenti minerari sia definitivamente risolto.