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IlGiornale 13 7 1955

ALTAVILLA, 12 luglio 1955

   Da molti giorni l'interesse della cittadinanza verte principalmente sulla questione dei licenziamenti avvenuti e che avverranno presso le miniere di zolfo. Domenica 10 luglio gli operai della Saim, per affrontare e discutere tale problema, si riunivano in assemblea alla presenza di sindacalisti nei locali del cinema Moderno.

Fin dalle prime ore del mattino si notava un movimento insolito di zolfatari, gruppetti sparsi qua e là, discutevano animosamente.

   Da anni ci eravamo abituati a vedere questi uomini nelle giornate festive con l'abito migliore e con un fiore all’occhiello gironzolare per le strade del paese con aria di spensieratezza. Domenica, invece, l’abbigliamento era quello usuale e i loro volti non avevano l'espressione della tranquillità ma quello della paura. Paura, cioè di seguire la stessa sorte di undici loro compagni di lavoro allontanati dalla miniera qualche giorno addietro.

   E' ormai noto, che gran parte degli Altavillesi vive nella miniera e per la miniera, ragion per cui è facile comprendere quale fermento venga a crearsi in conseguenza di una notizia di licenziamento. In realtà non sono soltanto uomini a prestare la loro opera lavorativa presso le miniere ma anche donne per le quali è preannunziato i1 licenziamento entro il 15 cm. in misura di 16 unità.

* * * * *

   Eletto a presidente l'operaio Ritaccio Tommaso si aprivano i lavori della Assemblea e primo a prendere la parole era il rappresentante della CGIL Barbato Giovanni che illustrava i seguenti argomenti:

     1) cottimo,

   2) provvidenze varie

   3) commissioni interne,

   4) licenziamenti.

   Su quest' ultimo punto si soffermava maggiormente affermando che può essere affrontato desisamente solo con la istituzione di un organico in pianta stabile.

   Ad insistere su questo importante fattore era il segretario della CISL Telaro Antonio, il quale dopo aver fatto appello alla collaborazione tra datore di lavoro e operaio passava ad illustrare in maniera chiara l’argomento del licenziamento, sostenendo che esso non può essere messo in atto fino a quando non viene a mancare la produzione del minerale; né ha ragione di esistere la stagionalità, in un'azienda che produce per tutto l'anno, ma essa tuttavia permane perchè serve da valvola di sicurezza — proseguiva l’oratore — che consente ai padroni di allontanare coloro i quali operano verso i loro compagni di lavoro in maniera tale da far rispettare i loro diritti. Per cui la stagionalità mette in pericolo la libertà e la dignità dei lavoratori. Soltanto se si è uniti — concludeva Telaro — si può allontanare questo pericolo che peraltro viene a farsi sempre più vivo se non lo si affronta in maniera decisa.

   Rizzo, segretario della CGIL, dopo aver insistito sugli argomenti dei due colleghi che lo avevano preceduto, sosteneva la necessità di risolvere la situazione attraverso vie bonarie e chiedeva perciò agli operai presenti se fossero disposti a sacrificare una o due giornate lavorative mensili per fare in modo che i licenziati fossero riassunti e le 16 donne che dovranno essere allontanate entro il 15 continueranno il loro lavoro. I partecipanti all’assemblea rivelavano un sentimento di solidarietà non comune approvando la proposta ad unanimità.

* * * * *

   I lavori dell'assemblea venivano ad un certo punto interrotti, per ragioni non note, da un gruppetto di iscritti ai sindacati CISNAL ma il pronto intervento dei carabinieri ristabiliva l'ordine.

   I minatori della SAIM concludevano deliberando ad unanimità:

     1) Affermare formalmente la loro avversione ad ogni forma di licenziamento.

     2) Dare mandato alle organizzazioni sindacali di trattare con i dirigenti della SAIM allo scopo di trovare una soluzione atta a determinare la riassunzione degli operai a termine, di quelli sospesi per la stagionalità ed evitare il licenziamento delle donne, proponendo l'istituzione di turni di lavoro.

     3) mettersi in agitazione allo scopo di appoggiare le richieste innanzi indicate.

     4) Dichiararsi disposti a condurre l'azione sindacale fino alle estreme conseguenze qualora dovesse fallire il tentativo bonario che sarà portato innanzi dalle Organizzazioni Sindacali.

   In queste ore di angoscia Altavilla tutta è vicina agli operai e spera che presto si ristabilisca nei loro cuori quell'atmosfera di serena tranquillità.

ALFONSO PORCARO