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Roma 9 9 1965

 

ALTAVILLA, 8settembre

   La cittadinanza Altavillese sta vivendo ore drammatiche a seguito della lettera pervenuta dall'Unione Industriali di Avellino con la quale la SAIM, in base all’accordo interconfederale del 5 maggio u. s. che sancisce con l’art. 1 di informare l’U. I. prima di promuovere una qualsiasi azione, dà luogo al licenziamento di 133 lavoratori.

   Ecco il testo della lettera inviata alle Organizzazioni sindacali dall’U. I. di Avellino: “La miniera di zolfo SAIM di Altavilla Irpina ci ha comunicato che, con la data del 18 settembre c. a. dovrà procedere al licenziamento di 133 lavoratori, resisi esuberanti alle esigenze produttive dell'Azienda. Del personale interessato del provvedimento trattasi anche di quattro unità che hanno la qualifica impiegatizia e di due equiparati”.

   Dopo un laconico appello da parte delle organizzazioni sindacali, rivolto alla cittadinanza ed ai lavoratori tutti, ha avuto luogo nei locali del cinema “Moderno” di Altavilla una assemblea popolare alla quale è intervenuto anche l’avv. Francesco Villani, membro della deputazione provinciale, il quale prendendo la parola ha esaminato con perizia il documento del licenziamento dichiarandosi scettico circa la vera volontà dei dirigenti SAIM che certamente mirano, con tale azione, ad altri fini. L'avv. Villani ha chiuso mettendo a disposizione dei lavoratori e della cittadinanza la sua opera di consigliere provinciale e assicurando la sua personale azione presso gli organi centrali.

   Il primo oratore ufficiate è stato il rappresentante della CISL Vincenzo Luciano, il quale dopo avere illustrato alcuni articoli dell'accordo interconfederale del 5 maggio u.s., si è soffermato particolarmente sull’art. 2, in base al quale prima dell'esecutività del documento sarà necessario precedere entro 25 giorni ad un incontro tra i rappresentanti delle miniere e dei lavoratori. Il sindacalista inoltre ha escluso nella maniera più categorica che vi sia una esuberanza di lavoro, come dice il testo della lettera, inconciliabile con le esigenze produttive dell’l'Azienda, in quanto qualche mese addietro è stato assegnato un premio di produzione di lire 15 000 pro capite. Se vi fosse stato un sintomo di improduttività, ha detto l’oratore, tale premio non sarebbe stato conferito.

   Ha preso poi la parola il dottor Stefano Vetrano, Segretario della Camera del Lavoro di Avellino, i1 quale si è soffermato a lungo sulle sciagure economiche (vedi Imatex di Avellino e Ferrero Nola) che da qualche anno hanno colpito l’Irpinia, riferendosi evidentemente alle conseguenze del centro sinistra che ha travagliato anche l’intera Nazione, abbattendosi infine su questo centro che vantava una avanzata punta di progresso nell’intero complesso economico provinciale. Anche questo oratore ha respinto la sostanza del documento circa la improduttività dell'Azienda, in quanto in un colloquio con l’avv Capone, legale della SAIM, il 10 - 7 c. a.. alla presenza del sig. Luigi Tommasone, membro della Commissione interna, fu rilevato dallo stesso avvocato che la campagna vendite quest’anno era stata più che buona anzi soddisfacente e che solo la Montecatini aveva subito una certa riduzione nelle vendite.

   A questo punto è intervenuto il Prof. Porcaro che ha rilevato lo scarso interessamento dell'opera sindacale, poichè l' azione di questa organizzazione non è stata sempre produttiva in quanto le ottocento unità lavoratrici sono state assottigliate in pochi anni a 203 e ove mai la decisione manifestata dalla SAIM dovesse concretizzarsi, l'Azienda dovrebbe chiudere completamente paralizzando in tal modo tutta l'attività economica di questo paese che si regge esclusivamente sulla unica risorsa ch’è quella delle miniere di zolfo.

   L'oratore ha infine sollecitato i rappresentanti sindacali perchè attraverso una laboriosa azione presso gli organi governativi diano la possibilità a questi lavoratori del sottosuolo di essere inquadrati organicamente per svolgere il loro lavoro con decoro e serenità.

   Il dott. Vetrano, riprendendo la parola, ha rivolto un appello non solo ai lavoratori ma a tutta la cittadinanza perchè mai come in questo momento si stringano sotto il segno della solidarietà per tutelare non solo i loro diritti ma il futuro dell'intero paese.

   I lavori si sono chiusi con un o. d. g. approvato all'unanimità per il contenuto del quale vi rimandiamo al prossimo articolo in quanto dovrà essere maggiormente elaborato dalle Organizzazioni sindacali.

Alfonso Porcaro