Federico Capone ed il suo aereogiroplano.
(Anno 1908 )
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Il volo, sosteneva Sigmund Freud, è il raggiungimento di un sogno dell`umanità: questo sogno però si realizzerà soltanto nei primi anni del Novecento, grazie all’ingegno e agli sforzi di tanti pionieri ma soprattutto grazie allo sviluppo tecnologico. L’abbandono dell`aereo ad ali battenti, l`utilizzo dell’ala rigida e soprattutto l’impiego del motore permetteranno infatti all`uomo di alzarsi finalmente in volo.
Dopo circa trent’anni di applicazioni, tentativi e studi, Federico Capone, all’alba del nuovo secolo, aveva in parte intuito tutto ciò : il suo modello di aérogyroplane, di cui si fa cenno nella rivista che segue, si presentava infatti con un’apertura alare di circa 9 metri ed un motore di 50 HP il quale, tuttavia, conferiva una scarsa propulsione alle ali che restavano ancora del tipo “battenti”. Il modello qui presentato fu costruito dalla ditta meccanica “Ceccarelli” di Roma, in un hangar presso le terme di Tito. Al suo inventore, Federico Capone di Altavilla, la rivista " L' Aerophile " dedica questo interessante articolo che appresso si riporta.
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"L’Aerophile, revue technique & pratique de la locomotion aérienne"
( L' Aerophile fu una rivista mensile illustrata, la più antica in Europa nel campo dell’aeronatica; essa vide la luce nel 1893, inizialmente come mensile diventando poi bimestrale a partire dal 1908, venne pubblicata a Parigi e fu l’organo ufficiale dell’ Union Aérophile de France ).
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