Da Altavilla
Pel Padre Alberico Crescitelli
Per lodevole iniziativa del Reverendo Parroco D. Cosimo Lombardi, il giorno 20 luglio, corrente anno, ebbe luogo in Altavilla Irpina, la commemorazione anniversaria del martirio del Missionario Apostolico P. Alberico Crescitelli.
La commemorazione sia dal lato religioso, sia dal lato civile, riuscì solenne, imponentissima.
Fin dalle prime ore del mattino, il suono delle campane annunziava al popolo la sacra funzione. Le mura della città, erano tappezzate con cartelli inneggianti alla memoria del Martire.
Alle ore 9, gli alunni delle scuole elementari, il corpo insegnante, e parecchi gentiluomini si recarono all’eentrata del paese, per ricevere i prelati cha arrivavano da Avellino e da Benevento.
Alle ore 9 e 1/2 il Tempio era già, gremito di gente.
Dalle Autorità politiche ed amministrative, alle guardie municipali, dal gentiluomo all'umile contadino, dalla gran dama all'oscura popolana, dal vecchio canuto al vispo fanciulletto, tutti erano accorsi, quantunque giorno di lavoro, per onorare la memoria del Martire Crescitelli, tanto cara e venerata da questo popolo, che ricorda sempre con gratitudine ed affetto, l'assistenza amorosa ed indefessa da lui prestata ai colerosi nel 1887.
Anche parecchi comuni limitrofi si fecero spontaneamente rappresentare alla funzione.
La porta maggiore del Tempio era parata con festoni e ghirlande e vi si leggeva la seguente iscrizione:
Concittadini
accorrete numerosi e devoti
ad onorare l'anniversaria memoria
di
Alberico Crescitelli
le cui virtù giovanili voi qui ammiraste
il cui apostolato coronato dal martirio
ammira il mondo intero.
In mezzo alla chiesa sorgeva un artistico catafalco, illuminate da ricchi e numerosi candelabri, circondato di fiori freschi e di numerose corone, che i parenti e gli amici, con gentile pensiero, avevano offerto.
Ai quattro lati di esso si leggevano le iscrizioni seguenti:
Nel chiudersi del secolo XIX
secolo d' indifferenza
il nostro eroe fe' rivivere
la fortezza e la costanza
dei
primi tempi della chiesa.
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Agonizzò
quasi un giorno
fra
lenti spietati e barbari tormenti
dimentico di se
tutto pietà pei barbari uccisori
possa
la fervida fede avvalorata dal sangue
esser
luce per quei poveri ciechi.
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Le sue membra
scerpate e tagliuzzate furono preda
ai
mostri del fiume
la sua memoria sopravviva
gloriosa immortale.
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Alberico
continua dal Cielo il tuo apostolato
a pro
di questa patria che ti vide nascere
della
Cina che ti martirizzò
Del
mondo intero che ti onora
ed ammira
Alle 10 si dette principio alla solenne funzione col suono del maestoso organo, toccato dal maestro De Rosa. La messa Pontificale fu celebrata dall' Ill.mo e Rev.mo D. Cesare Severino, Penitenziere Maggiore della Metropolitana di Benevento, assistito dai Mansionarii della stessa Metropolitana, Don Antonio De Rienzi, segretario della Rev.ma Curia, Don Giovanni Squassetta, D. Carlo Collarile e Don Erminio Catalano non che dal Rev.mo Pacilio, canonico della cattedrale di Avellino, dal M. Rev.do D. Francesco Miranda, Arciprete di Terranova e dalla Collegiata Insignita della SS. Annunziata di questa città.
Dopo la messa, Monsignor D. Antonio Giordano, canonico della cattedrale di Avellino, lesse un dotto e forbito discorso, commemorando la vita ed il martirio del P. Alberico, commovendo tutto l'uditorio.
Disegnò oratoriamente la vita del P. Alberico Crescitelli, esempio di abnegazione e di cristiano eroismo, suggellando col sangue la fede di Gesù Cristo.
Infine con belle parole si rivolse alla desolata madre, e vedendola da un lato profondamente addolorata per la grave ed immatura perdita del diletto figliuolo e dall'altro rassegnata nel dolore, disse di trovarla più grande, più nobile, più sublime della Madre Spartana la quale a colui che le riferì essere il figliuolo morto in battaglia rispose:
“Per questo lo aveva generato ».
All'uscir della chiesa, il Sindaco, tra la folla plaudente e lo sparo dei mortaletti, gratuitamente offerti dal pirotecnico Alessandro Vardaro, fece scoprire due lapidi che battezzano la piazza della Chiesa “Largo P. Alberico Crescitelli”
La cerimonia ebbe termine verso le ore 13 , restando in tutti un mesto e superbo ricordo per aver dato questa città i natali al glorioso Martire della fede, precursore della civiltà in terre barbare ed inospitali.