Provvedimenti contro il dilagare della peste in Avellino in un bando del 1657
( Zazo, Alfredo, in: SAMNIUM luglio-dicembre 1964)
* * * *
Numerosi altri articoli, pubblicati su altavillahistorica, contengono documenti e ricerche riguardanti la peste del 1656, contagio che colpì particolarmente il Regno di Napoli dove nella sola capitale perirono ben 240.000 persone su un totale di 450.000 abitanti. Il morbo però fece pesanti danni anche nella nostra Altavilla dove, in pochi mesi, passarono a miglior vita circa 600 persone su una popolazione di 1800 abitanti. Il breve scritto, qui riportato, dello storico beneventano, Prof. Alfredo Zazo, tratta di alcune disposizioni contenute in un bando del 1657 , disposizioni adottate contro il dilagare del morbo in Avellino quando, però, il contagio - a Napoli - era quasi del tutto terminato. Si tratta di un editto a firma di Francesco Maria Caracciolo, principe e feudatario di Avellino, con il quale si vietava di uscire e poi rientrare dal territorio o dare ricetto a forestieri sotto pena di docati cinquanta e della frusta..." Il bando contiene molte altre restrizioni che restarono in vigore fino a quando “…. la moria lasciava la stremata città sì che il 6 dicembre i superstiti potettero abbandonarsi a pubbliche manifestazioni di giubilo ….”
Un autore ha trattato in modo particolareggiato della peste che colpì il nostro territorio ed è l’abbate Michele Giustiniani il quale ne parla diffusamente in un suo scritto che puoi leggere qui.
--