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Reazione Borbonica agli avvenimenti del 1860 nei Comuni di Sirignano, Pietrastornina, Quadrelle, S. Angelo La Scala e Solofra  - 25 luglio - 11 novembre 1861

Dalle relazioni del Governatore di Avellino, Nicola de Luca, alla Segreteria Generale del Dicastero dell'interno e Polizia in Napoli (1):

(di Alfredo Zazo: in: SAMNIUM - 1955 - pp.113-116)

Avellino, 25 luglio 1861. - Il Sindaco di Mugnano alle 8 pomeridiane del giorno di ieri l'altro, mi faceva arrivare avviso che i briganti alle 3 di quel giorno avevano attaccato Sirignano con vivo fuoco di moschetteria. Io subito ne diedi notizia per telegrafo al generale Pinelli e ne scrissi al Comandante militare di questa Provincia perchè avessero date le opportune disposizioni: e nel contempo scrissi a tutti i comandanti dì Guardia Nazionale dei Comuni vicini di accorrere in soccorso degli abitanti di Sirignano e scacciare i briganti contro dei quali poteva anche accorrere la forza regolare stanziata in Lauro.

L'indomani poi mi perveniva rapporto del primo Eletto di Sirignano funzionante da Supplente. col quale mi manifestava più distesamente le cose: cioè che verso le 3 p. m. del giorno 23. taluni briganti appartenenti alle bande che infestano quel Mandamento avevano assalito per la via del giardino la casa di quel sospeso Comandante della Guardia Nazionale. signor Sgambati, dove si presero i fucili tra i quali taluni del Governo. e molte munizioni. Indi passarono nella casa del signor Luciano di Napoli dove presero altri due fucili e dove trovarono il Sindaco (Ferdinando De Lucia che a furia di bastonate ridussero in casa propria, obbligandolo a consegnare altri tre. Approfonditosi questo fatto, tanto dall'egregio Generale signor Pinelli. che da me, si è venuto a conoscenza che non più di nove briganti entrarono in Sirignano. Notevole è dunque la dappocaggine e viltà di quella Guardia Nazionale e di tutta la popolazione. E siccome la prima non è stata ancora organizzata secondo la legge, così prego Lei di scioglierla e riformarla provvisoriamente con uomini più coraggiosi e devoti all'attuale governo..”..

“ Avellino , 30 luglio 1861. -Mi rapporta il sindaco di Sirignano che nel giorno 26 volgente, ad un ora di distanza dall'abitato e precisamente nel punto detto Fontanelle, comitive armate si impossessarono di tre pastori e di molti giovinetti e ligandoli li minacciarono di vita se non avessero fatto arrivare buone somme e viveri.

Nel giorno 27 poi, molte lettere sono state inviate dalle stesse bande al Sindaco e ad altri del paese, con minaccia di ferro e fuoco ove non sì fossero spedite loro, armi e munizioni. danaro e vitto. E passando poi a parlare di possibile aggressione al paese, dimanda una mano di forza regolare. Io vado a scrivere al generale Pinnelli e compio intanto il dovere di renderne informata l'autorità di Lei per opportuna intelligenza ).

Avellino 13 agosto 1861. -Verso le 7 del mattino di ieri in un fondo denominato Selve di Grottola presso Sirignano fu sequestrato da briganti armati un agiato colono per nome Carmine Colucci il quale verso l'una pomeridiana venne rilasciato senza ricevere offesa alcuna, ma dopo però aver dato una somma per il suo riscatto... L' 11 scorso presso Taurano venuti in conflitto i briganti con la truppa regolare, furono uccisi due e molti furono feriti dei primi, i quali all'arrivo dell'energico maggior generale Pinnelli con artiglieria di montagna, si diedero a precipitosa fuga. Senza le suindicate minacce, onde la maggior parte dei galantuomini che abitano i paesi addossati ai monti, procurano di ripararsi in questa Città, posso quasi affermare che il resto della Provincia è tranquillo…”.

Napoli, 16 agosto 1861. - Il 13, duecento briganti comparvero a Pietrastornina: respinti con due morti, dalla G. Nazionale, ritornarono in doppio numero e saccheggiarono alcune case. Certo Soldi cui strapparono la moglie. dalla finestra uccise uno dei rapitori. Essa è poi stata rimessa in libertà. La guardia nazionale venne disarmata, la bandiera nazionale atterrata, inalberata quella borbonica. Prima di ritirarsi imposero la taglia di 300 razioni di pane e vino e presero in ostaggio il secondo Eletto ed il capitano della milizia i quali ebbero il rilascio, così tosto forniti di viveri».

     “Avellino, 18 agosto 1861 (telegr.-Guardia Nazionale di S. Felice di Capriglia arrestato questa notte Antonio Troise di Altavilla. Sull'arrestato rinvenuti due napoleoni d'oro e molta moneta di carlini 6, oltre talune carte di corrispondenza di briganti coi quali ha confessato di essere stato unito due giorni. Delegato provinciale istruisce processo amministrativo. Servizio reso è importante “.

Avellino. 18 agosto 1861 (Telegr.): - Sindaco dì Quadrelle, annunzia briganti avere invaso quel Comune questa mattina allo ore 5 ant. Disarmata la Guardia Nazionale e portati con loro in ostaggio il signor De Matteis con sua cameriera “.

Avellino, 18 agosto 1861 (telegr.): Altro capo Luigi Urciuoli di Altavilla arrestato dalla Guardia Nazionale di Grottolella. Egli era emissario Comitato Borbonico di Napoli presso briganti e potrebbe fare interessanti rivelazioni all'oggetto, facendole darò sollecito avviso ».

Avellino, 7 settembre 1861 (telegr.): - Raffaele Minucci di S. Angelo a Scala sequestrato col figlio Giuseppe da parecchi briganti il di 5 andante, poco lungi dall'abitato. Obbligato Giuseppe, sordomuto, a portare il riscatto pel padre legato e dato in custodia a due briganti, si scagliava impetuosamente su di essi, ne uccideva uno, metteva in fuga l'altro ed aiutato da Francesco Ciriello scioglieva il detto suo padre col quale riducevasi incolume nel paese dopo essere stati inseguiti dal resto della banda. Cadavere del brigante non rinvenuto sul luogo. forse sepolto dai propri compagni ».

Avellino, 8 settembre 1861 (Telgr.): - Dal 2 andante, finora. presentati in Pietrastornina undici briganti. Due altri uccisi. . I presentati han riferito esservi nella banda due Romani, quattro 'Tedeschi ed un monaco francescano: il danaro essere spedito da Roma al Comitato borbonico in Portici. Ciprìano La Gala essere passato la notte del cinque sul Taburno con la sua compagnia e quella di Chiavone essersi dispersa da tre giorni .

« Avellino, 11 novembre 1861: Di ritorno in Serino, verso le 6 pom., appresi da un individuo di Solofra sequestrato nel giorno innanzi da; briganti alla ferocia dei quali gli era riuscito sottrarsi. che essi erano poco più di 80, comandati da Crescenzo Gravina e dal monaco francescano fra Carmelo da Monteforte; che molti erano inermi e tutti scorati, laceri e affamati: che mostravano il desiderio di porre termine a quella vita di dolori e di privazioni. col presentarsi alla Podestà legittima. ma ne erano trattenuti dal timore loro ispirato dai capi... Scopo precipuo dei malfattori pare sia quello di portarsi nelle Puglie per passarvi la stagione invernale incomportabile in queste nostre montagne. E sembra del pari che tutte le orde brigantesche intendano riunirsi in un solo e formidabile corpo per tribolare la pubblica e la privata sicurezza dei cittadini a ciò sospinti dalle invereconde insidie e dalle trame rinnovellantesi in Roma .

(1) Arch. Di Stato. Napoli, Alta Polizia. fasc. 184.

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