PREFETTURA DEL
PRINCIPATO ULTERIORE
DIVISIONE 3 – SEZIONE 2
Num. 5938
Oggetto
Armamento
Al Sindaco di
Altavilla
Avellino 21 agosto 1871
Non avendo la S.V. curato di far pervenire a questa Prefettura il verbale d’armamento richiesto con la nota 5938, non ostante il sollecito fattogli sotto la data del 1° luglio, lo scrivente per l’ultima volta la previene che se fra il termine di giorni otto dalla data della presente siffatto adempimento non si troverà giunto in questo uffizio si spedirà un Commissario a carico, non potendosi più oltre dilazionare la trasmissione al Ministero del lavoro generale.
Il Prefetto
Nell’interno: minuta della risposta del Sindaco
Altavilla Irpina 28.8.1871
Al Prefetto della Provincia
Con rincrescimento estremo apprendo che la S.V. Ill. minaccia della spedizione di un Commissario a carico di questa Amministrazione Municipale a motivo del ritardo nella missiva del verbale di armamento richiesto con la circolare del 24 maggio sc. .n.5938 fatto da cotesta Prefettura e sollecitata in data 1° luglio scorso.
Sul proposito rassegno di essersi quest’uffizio visto nella impossibilità di poter ottemperare agli ordini di V.S.I. circa la numerazione dei fucili che armava il disciolto Battaglione della Guardia Nazionale, perché questo Municipio non ha consegnato direttamente dalla Prefettura le armi di che è corrispondenza.
In effetti da ricevi di codesta Regia Prefettura l’uno dell’undici luglio 1863 Div.ne 1^ - Sez.ne 3^, l’altro del 22 ottobre detto anno Div.ne e Sez.ne medesima, risulta che la lodata Prefettura consegnava al Sig. Bartolomeo Capone in allora Capitano di armamento delle G. Nazionali sedici casse di fucili, e riceveva in cambio £. 84,00 per spese di imballaggio e trasporto. – Si avverava che il Sig. Capone ritornato qui custodiva e riteneva presso lui i fucili in parola serbandoli in casa propria e facendone di poi la diversa consegna ai militi dei diversi Comuni componenti il Battaglione Mandamentale.
Poiché si verificava lo scioglimento della Nazionale di questo Comune il Sindaco interessandosi della condizione finanziaria dello Stato spontaneamente e non chiamato da veruno impegno si metteva a tutt’uomo per raccogliere i fucili e chiariva allora che di quelli dispensati dal Capitano d’armamento stava la mancanza di due fucili, uno disperso dal milite Vardaro e l’altro da Tartaglia come da rapporti già sistenti presso cotesto Ufficio di Prefettura. – Oltre a ciò notava che la totalità dei fucili raccolti risaliva al numero di 209 quali si conservano attualmente presso questa Casa Municipale.
Dai fatti esposti appare nettamente che questo Municipio non debba rispondere in alcun modo della restituzione di tali armi una volta che non venivanle consegnata da codesta Prefettura. Ciò che poi vorrebbe pretendersi dal Municipio non si trova giusto dal sottoscritto mentre si vorrebbe tenere il Municipio responsabile della poca vigilanza usata dal Capitano d’armamento Sig. Capone, una volta che il Municipio medesimo per mezzo dei suoi rappresentanti non prendeva impegno alcuno con la Prefettura nella consegna di tali armi, né trova applicabile al caso il disposto dell’art. 60 della legge 4 marzo 1848 perché dal contenuto di esso si prevede l’opera che la distribuzione dell’armi che la distribuzione dell’armi seguisce al Comune direttamente ciò che non si è avverato come il sottoscritto ……… al V.S.I. .
Prega quindi perché codesta Prefettura voglia fare atto di giustizia di astenersi dalla spedizione del Commissario imponendo al vero responsabile per rendiconto delle armi, ed ove poi V.S.Ill.ma non volesse degnarsi tanto praticare il sottoscritto prega perchè impartisca maggior latitudine di tempo onde aprirsi trattive col Signor Capone o con altri graduati per la restituzione dei fucili mancanti.
Il sottoscritto si pregia così rispondere alla distinta nota del 21 corrente.
Pel Sindaco
L’Assessore