La precedenza nelle processioni, messaggio simbolico per comunicare la struttura sociale di appartenenza.
( di Raffaele Sarti e Giuseppe Sabatino )
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" Quando si trovarono viso a viso, il signor tale, squadrando Lodovico, a capo alto, col cipiglio imperioso, gli disse, in un tono corrispondente di voce: fate luogo .
Fate luogo voi, rispose Lodovico. La dritta è mia.
Co' vostri pari, è sempre mia.
Sì, se l'arroganza de' vostri pari fosse legge per i pari miei.
I bravi dell'uno e dell'altro erano rimasti fermi, ciascuno dietro il suo padrone, guardandosi in cagnesco, con le mani alle daghe, preparati alla battaglia “.
Questo passo in cui si parla di precedenza (A. Manzoni, I promessi sposi, Cap. IV) trova testimonianza anche nella nostra Altavilla, in particolare nelle contese e nei litigi accaduti tra le confraternite in occasione delle numerose processioni che si svolgevano in paese.
Una competizione antica quanto permanente ed una più o meno velata rivalità trovavano infatti sfogo proprio nei momenti di grande significato simbolico per la vita della comunità.
Un contesto segnato da culti, credenze, comportamenti devozionali e cerimoniali volutamente spettacolari attraverso i quali bisognava comunicare, con messaggi simbolici, il proprio status e la struttura sociale di appartenenza derivante dalle affinità lavorative, economiche, culturali e probabilmente anche generazionali.
Un dato è comunque certo: la confraternita del Corpo di Cristo era l'associazione cui apparteneva l’elite di Altavilla mentre quella di San Bernardino era la più popolare e perciò la più numerosa.
Le processioni, in generale, coinvolgevano tutta la cittadina, prima fra tutte però vi era la processione del Corpus Domini, segnata sempre dalla più grande partecipazione di popolo. Molto sentite pur tuttavia erano anche quelle che si organizzavano per le solennità mariane e per le diverse immagini della Madonna conservate nelle chiese o nelle edicole sacre. Numerose erano poi le processioni organizzate dalle varie confraternite in occasione della festa del santo cui erano devote.
La materia della precedenza fu al tal punto scottante ad Altavilla che la stessa Curia di Benevento fu chiamata ad intervenire, come si legge nel disposto che segue, inviato al Parroco di Altavilla al fine di chiarire una volta per tutte la precedenza nelle processioni. Si tratta di una comunicazione, senza data perché lacerata, inviata al Parroco Don Francesco Landolfi (parroco : 1851/1888) dalla Curia beneventana, chiamata ad intervenire e a definire una volta per tutte la precedenza nelle processioni.
Nel documento si legge :
“….Avendo attentamente esaminato la questione di precedenza sorta tra le due confraternite esistenti in Codesta Parrocchia, siamo in grado fare noto che, essendo la Confraternita di San Bernardino la più antica, da sempre precede l’altra, giusta li Decreti della S. Congregazione dei Riti in Sorana 7 agosto 1528 ed in S. Severinae 24 settembre 1712 (1). Però in tutte le processioni del SS.mo Sacramento la precedenza spetta alla Confraternita del Corpo di Cristo, sebbene sia di posteriore fondazione, secondoché più volte ha dichiarato la sullodata Congregazione ( dei Riti) e specialmente in Vercellen 18 giugno 1695 ed in Cremonen 3 agosto 1697 (2).
Tanto dovea dire ed affine di por termine ai litigi sorti su tal punto. Ossequio e benedico. Il Vicario Generale….”
1. La Sacra Congregazione dei Riti fu istituita il 22 gennaio 1588 da Papa Sisto V con atto solenne detto “Costituzione” al quale fu dato il nome di Immensa Aeterni Dei. Inizialmente la Sacra Congregazione ebbe competenze molto varie e comprese ben quindici congregazioni cardinalizie, in parte di nuova erezione e in parte già esistenti prima del 1588. Tutte insieme, avevano comunque il compito di interessarsi del governo spirituale della Chiesa ma anche di organizzare e gestire il governo temporale dello Stato pontificio. Il richiamo ai Decreti dati a Sorana il 7 agosto 1528 che troviamo nel testo inviato al parroco di Altavilla, si riferisce proprio a quanto stabilito da una delle quindici Congregazioni Cardinalizie, in particolare la quinta ossia quella “ Per i sacri riti e cerimonie “ la quale esisteva già nel 1528 e aveva competenza specifica sulle questioni legate al cerimoniale come ad esempio le precedenze tra gli ecclesiastici e i dignitari laici o le precedenze nelle processioni. Oggi, come disposto da Papa Paolo VI, la Sacra Congregazione dei riti è divisa in sole due congregazioni, quella per le Cause dei santi e quella per il Culto divino la quale è poi confluita in quella per la Disciplina dei sacramenti.
2. La processione del Corpus Domini fu dappertutto, in passato, quella più importante tra le ricorrenze religiose essendo dedicata al Cristo morto. Non è certamente un caso se una prammatica (norma di emanazione regia) rivolta ai regnicoli (abitanti del Regno di Napoli) permetteva ai fuggitivi di poter rientrare nel paese di origine, partecipare alla processione del Corpus Domini e, sebbene ricercati dalla giustizia, non essere sottoposti all’arresto. Molti regnicoli infatti si rifugiavano a Benevento, enclave pontificia e quindi stato straniero, evitando così il carcere.
Ciò è quanto descritto dal medico beneventano Pietro Piperno (1640) nella leggenda del “gobbo di Altavilla“. Si tratta di uno sfortunato altavillese ricercato dalle guardie per non aver pagato le tasse e perciò rifugiatosi a Benevento. Costui, nel giorno del Corpus Domini, grazie alla prammatica appena citata e nella certezza di non essere arrestato, rientra ad Altavilla per partecipare alla processione incontrando lungo la strada un manipolo di streghe.