Il bosco di San Trifone e la sua appartenenza al Seminario di Benevento :
sopralluoghi, testimonianze e perizie agrimensorie del bosco, come descritti
nei"protocolli" del Notaio Domenico Giordano. Anno 1703
(G. Sabatino e R. Sarti)
********
Il documento che segue fa parte degli “Atti del Notaio Domenico Giordano“ di Altavilla (1703/1704). Si tratta di un sopralluogo svoltosi a San Trifone, frazione rurale di Altavilla, fatto in presenza di testimoni e conoscitori del posto, al fine di controllare lo stato dei luoghi : nello specifico, rivedere e verificare i confini di un territorio boscoso, di circa trenta tomoli, costituito essenzialmente da alberi di querce e carpini, di proprietà del Sacro Seminario di Benevento. Il documento è di particolare importanza, non solo per il richiamo ad alcuni toponimi oggi scomparsi, ma soprattutto per le informazioni che esso ci offre riguardo, ad esempio, alla consuetudine di segnare e segnalare, in modo semplice ma efficace, il perimetro esterno dell’intero bosco in modo che nessuno potesse - per errore - procedere al taglio di qualche albero; altra informazione interessante è poi la modalità con cui avviene il sopralluogo il quale si svolge alla presenza di un tecnico, un perito il quale - con compasso e pianta - controlla misure, distanze e ogni altro dettaglio necessario ad avere elementi sufficienti per svolgere efficacemente l’incarico affidatogli. Mancano purtroppo elementi e informazioni che permettano di capire, fino in fondo, a quale titolo il Seminario di Benevento possedesse ad Altavilla un territorio boscoso tanto esteso.
Al riguardo, due sono le ipotesi più probabili: o si tratta di una donazione fatta da qualche pio benefattore oppure si tratta della dote di un seminarista poi lasciata nella disponibilità del Seminario di Benevento. Un’ultima possibile ipotesi, infine, è quella che potrebbe trattarsi dello stesso territorio, originariamente di proprietà dell' antico monastero di San Modesto di Benevento e poi passato alla Mensa Capitolare, citato in una pergamena del 1183. In questa antica fonte, viene altresì descritto un sopralluogo fatto ad Altacauda per individuare in loco gli antichi possedimenti di San Modesto tra cui quello a San Trifone.
**************
“Oggi che sono li sei Aprile 1703 nello bosco del sacro seminario di Benevento (1) detto Agliano (2), situato tra i territori della Terra di Altavilla di S. Trifone (3) ed il territorio seu bosco di Prata, in esecuzione delli editti dell’Em.mo Sig.re Cardinale Ursino, Arcivescovo di Benevento, affissi alla porta della Chiesa Parrocchiale della Collegiata di Altavilla…”
“….A prieghe a noi fatte per parte del Sig. Bartolomeo Festa della suddetta città di Benevento, Deputato del Sacro Seminario della medesima città e del Magnifico Antonio di Michele della Terra di Reveti (4) provincia dell’Aquila, Regio tabulario (5)….semo conferiti nel territorio detto Santo Trifone, Beneficio rurale annessato al suddetto Sacro Seminario e di là proseguendo il cammino per dentro il territorio seu nocelleto del quondam Vincenzo Longo di Avellino che fu di Bartolomeo di Leo di Altavilla e giunti al guado del vallone di San Lorenzo, seu delli vermi (6) e propriamente tra il territorio di detto Vincenzo e il bosco del Sacro Seminario, siamo entrati nel medesimo bosco che confina verso levante con il bosco del Barone di Prata mediante il vallone della fontana di Agliano che lo divide iuxta dall’altra parte verso mezzogiorno il medesimo bosco di detto Barone, mediante via antica, seu cupale, ed arbori sfacciati con segni di croce (7), che lo divideno, iuxta dal’altra parte verso ponente il vallone delli vermi seu Santo Lorenzo che divide detto Bosco del Sacro Seminario dal detto territorio di Vincenzo Longo ed altri confini e territori dì Particolari (cittadini) d’Altavilla; ed il suddetto bosco per il suddetto Magnifico Misuratore ben considerato e camminato, con l’assistenza di
1) Il Seminario di Benevento fu tra quelli più antichi, sorti nel meridione. Al Cardinale Orsini si deve invece il grande impulso dato a questo istituto ecclesiastico alla fine del '600.
2) La fontana di Agliano è una sorgente, ancora attiva in territorio di Prata, le cui acque confluiscono in un vallone che tutt'ora divide il territorio di Altavilla da quello di Prata.
3) San Trifone è una delle frazioni rurali di Altavilla dove in passato vi era una piccola chiesetta dedicata al santo. “Secondo la tradizione orientale, Trifone - che sin da fanciullo era dedito alle letture sacre e alle preghiere - fu arrestato e torturato per non aver obbedito all'editto imperiale che prescriveva di onorare gli dèi pagani. Subì il martirio per decapitazione a Nicea (in Asia Minore) all'età di diciotto anni, il 2 febbraio del 250 (Wikipedia). Nel museo civico di Altavilla è presente una statua di San Trifone, vestito secondo l'iconografia più diffusa e cioé alla romana ossia con tunica, proveniente dalla chiesetta del posto, statua che fino ad un recente passato era di proprietà privata ed è stata poi donata, dalla famiglia Coscia, al museo civico.
4) Civitella Roveto, comune della provincia dell’Aquila.
5) Tabulario, in origine era il depositario ossia il responsabile di un archivio ma nel nostro caso sta ad indicare il tecnico, il perito topografo e misuratore.
6) Vallone di San Lorenzo seu delli vermi è un toponimo che si ritrova spesso nei nostri documenti d’archivio. La doppia attribuzione del nome è in parte dovuta al culto per San Lorenzo, probabilmente venerato dagli abitanti di un piccolo villaggio del posto, poi scomparso così com'è avvenuto per altri borghi nel nostro territorio, secondariamente è dovuta alla presenza di vermi che si trovano nel fango, a ridosso degli argini di questo ruscello, le cui larve sono molto ricercate dai pescatori di acqua dolce.
7) Arbori sfacciati con segni di croce. Questa tacca, una volta impressa sull’albero, indicava - ai male intenzionati - trattarsi di piante di proprietà della Chiesa, da non potersi tagliare senza autorizzazione, pena la scomunica !
Nicola Falzo, Giuseppe di Roberto ed Antonio Bruno del quondam Andrea di detta Terra di Altavilla ed Angelo Battaglino, alias zaccalerio (soprannome), della Terra di Prata à quali detto Sig. Bartolomeo, deputato ut sopra, ha dato il giuramento di dire la verità circa li fini e confini del Bosco del suddetto sacro seminario, pratici di detto Bosco, ha dato principio alla misura del medesimo Bosco.... avendo incominciato con il compasso dal vallone detto delli vermi, seu Santo Lorenzo che stà vicino alla siepe che divide il territorio del suddetto luogo e territorio della Cappella del S.mo Corpo di Cristo di detta Terra di Altavilla (8) et misurando per il suddetto cupale seu via antica che stà verso levante, nel quale da passo in passo vi sono molti arbori di castagni, cerri, cerze et carpini sfacciati, seu crocesegnati da più anni in qua e propriamente sì come attesta il suddetto Giuseppe di Roberto che vi intervenne come giudice a contratto (9), che furono sfacciati in sua presenza in tempo che Don Marco de Vita, deputato da detto Sacro Seminario per il possesso di detto bosco, e propriamente nell’anno 1689 à 28 aprile, per mano del Notare Giovanni Giordano, sì come li suddetti Antonio Bruno e Angelo Battaglino con giuramento attestano, essendosi ritrovati presenti alle sfacciate seu croci degli alberi del detto Bosco del sacro seminario in tempo che detto Don Marco de Vita prese il possesso di detto bosco…., ed hora è quello istesso in corpo e sostanza che se ne pigliò il detto Possesso per il suddetto de Vito e l’istesse fine e confine che al presente s’è misurato seu compassato et proseguendo la detta misura, e giunti sopra il piano e di là camminando e scieso sopra detta fontana detta d’Agliano per passi trentacinque (10) verso mezzo giorno, quale fontana stà verso levante, e dalla medesima fontana continuando la suddetta misura compassando sé né è calato seu scieso per il vallone dell’acqua abbasso, che scaturisce da detta fontana d’Agliano e và a terminare dentro del vallone ... delli vermi che è situato verso settentrione e proprio rimpetto al territorio del Monastero di San Pietro di Altavilla, donataria della quondam Signora Giovanna Longo di detta Terra (11), il quale vallongello di detta fontana d’Agliano devide il detto bosco del Sacro Seminario da quello del suddetto Sig. Barone sì come in presenza nostra con giuramento il suddetto Nicola testifica che essendo stato per un anno intiero guardiano del bosco di detto Barone gli fu detto da Sabatino d’Amore di Prata, primo guardiano di detto bosco del Barone (per)ché avesse guardato (costui aveva cioè l’obbligo di sorvegliare) da detto vallongello verso levante seu Prata, ché di la del vallongello era del sacro seminario di Benevento
8) Il riferimento è ad un fondo agricolo di proprietà della Confraternita del Corpo di Cristo.
9) Il giudice a contratti era un funzionario regio, eletto annualmente, che coadiuvava il notaio e spesso stilava i verbali, in seguito a sopralluoghi o decisioni adottate.
10) Il passo antico equivaleva a circa m. 1.80.
11) Giovanna Longo donò al priorato di Montevergine una somma cospicua che permise di portare a termine i lavori del fabbricato, iniziati quasi un secolo prima.
conforme esso Nicola fece; e di là continuando la suddetta misura se ne è sagliuto compassando ( ossia misurando) per detto vallone delli vermi in su sino che è giunto all’antedetto varco da dove principiò detta misura in modo che detto Bosco del Sacro Seminario è di forma triangolare, cioè una punta è nel suddetto varco seu guado che è verso ponente e l’altra sopra la fontana di Agliano per passi 35 che stà verso levante, però la distanza delli passi 35 di sopra detta fontana gira verso mezzogiorno e l’altra punta è dove sbocca seu entra il vallongello di detta fontana dentro il vallone delli vermi, vicino al citato territorio di detto Monastero ( di San Pietro). Quale bosco del citato seminario mediante il compasso suddetto si è ritrovato di capacità di tomola trenta, dico 30 secondo le misure seu pianta fatta………….
* Il testo termina poi con le solite frasi di rito e la firma dei presenti.
*************