La battaglia di Adua secondo gli ultimi accertamenti
(di Corselli, Rodolfo [Generale] - In: Rivista Militare Italiana - anno IV-
marzo 1930,n.3)
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L’autore di questo scritto, il Generale Rodolfo Corselli (1873-1961), insignito di quattro medaglie per essersi distinto nella guerra italo-turca e nel primo conflitto mondiale, si sofferma ad esaminare le ragioni che portarono l’esercito italiano a subire, nel 1896, una dura sconfitta nella famosa battaglia di Adua, in Etiopia. Le cause della disfatta, oggi come in passato, non sono state ovviamente sempre condivise dalle parti interessate sebbene dalla maggior parte degli studiosi siano state individuate soprattutto nella preponderanza numerica del nemico ma anche nella poca conoscenza del territorio da parte degli ufficiali del regio esercito italiano, infine dalla buona organizzazione delle truppe dell’Imperatore Menelick. Il Generale Corselli, attraverso questo scritto, espone la sua versione dei fatti, fra l’altro supportata da molte testimonianze coeve tra cui quella del nostro Generale Cosimo Caruso il quale viene spesso citato in questo libro avendo partecipato in prima persona all'evento bellico come Egli stesso ricorda nel libro “Discorso tenuto per commemorare la battaglia di Adua il 1° marzo 1925 in Altavilla Irpina “.
Anni prima, anche il Colonnello Enrico Barone aveva indagato intorno ai fatti di Adua e pubblicato nel 1897 il libro dal titolo “La battaglia di Adua dal campo abissino e da fonti russe “ nel quale aveva esposto i punti di vista e le opinioni secondo la prospettiva degli abissini e di alcune fonti russe ben documentate.
(Giuseppe Sabatino e Raffaele Sarti)
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