Comparsa conclusionale per la Società Generale Immobiliare di lavori di utilità pubblica ed agricola…..interveniente nella causa vertente tra attore ed il Sig. Primo Fiorentini…. convenuto, s.n., 1914
( di Carlo Giordano )
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Il Direttore tecnico delle miniere di zolfo, Sig. Primo Fiorentini, viene chiamato in giudizio nella sua qualità di rappresentante della Società Generale Immobiliare la quale, essendo proprietaria della miniera la Nuova Vittoria, esercitava l’estrazione e la lavorazione dello zolfo nelle industrie altavillesi ma anche in quelle di Tufo. Il Fiorentini, anni prima, nel 1905, aveva messo a punto, proprio per le miniere di Altavilla, una innovativa applicazione tecnica che consisteva nella istallazione di particolari apparecchi di lavaggio, detti proprio “lavaggi Fiorentini”, grazie ai quali era possibile contenere l’esalazione di anidride solforosa, durante la fusione del minerale.
Malgrado ciò, alcuni fondi agricoli, tra cui quelli del Fiorentini, posti nelle vicinanze delle miniere, subiscono nella stagione agricola 1913 – 14 gravi danni a causa dell’esalazione di anidride solforosa, verificatasi a seguito della lavorazione del minerale solfureo. Per la ricaduta di piogge acide, lo stesso Consiglio comunale, in data 1 marzo 1915, adotta una delibera intesa a limitare i danni ai seminati, derivanti dalla purificazione dello zolfo.
Questo stato di cose spinge vari proprietari a ricorrere in giudizio per il risarcimento dei danni. La Società Generale Immobiliare interviene attraverso il Presidente del suo Consiglio di Amministrazione, Comm. Marco Besso, il quale, secondo lo statuto, rivendica a sé il diritto di esclusiva rappresentanza in giudizio della Società Generale Immobiliare. Contestualmente, il Direttore tecnico Primo Fiorentini si attiva altresì per chiedere la nullità della sua citazione in giudizio proprio per il fatto di non essere il legale rappresentante della Società Immobiliare. Probabilmente sarà proprio questo stato di cose che porterà Primo Fiorentini ad abbandonare, qualche anno dopo, la direzione delle industrie solfuree di Altavilla all’interno delle quali la Società Generale Immobiliare di lavori di utilità pubblica e agricola rappresentava un colosso dell’industria italiana dell’epoca, intorno alla quale è utile dare alcune informazioni.
Fondata a Torino nel 1862 la Società Immobiliare si interessò sempre di grossi lavori edilizi, agricoli, bonifiche, strade, ferrovie, realizzati su tutto il territorio nazionale ma anche estero. Nel 1880 trasferisce la sua sede a Roma e partecipa allo sviluppo edilizio e urbanistico della capitale attraverso alcune società figlie o ad essa collegate come la più famosa tra tutte, la SOGENE. E’ alla Società Generale Immobiliare che si deve in larga misura l’edificazione di interi quartieri della capitale, come l’Esquilino, Prati Castello e Ludovisi. Negli anni trenta del ‘900 partecipò invece alla costruzione dei quartieri Trieste e Nomentano ma si distinse soprattutto per il fatto che il suo pacchetto azionario di controllo passò all’Amministrazione Speciale della Santa Sede che la introdusse nel mercato estero dove la Società Generale Immobiliare realizzò ad esempio l’acquedotto di Sofia in Bulgaria. Tra le partecipazioni successive c’è poi la realizzazione, presso la Santa Sede, dell’Auditorium della Conciliazione e molti altri importanti lavori. Alla fine degli anni ’60 la Società Generale Immobiliare passa sotto il controllo dell'avvocato Michele Sindona. Ruberie, sprechi ed errati investimenti porteranno alla distruzione del patrimonio aziendale che si concluderà nel 1987 con la messa in fallimento della Società. Per fortuna, grazie ad un illuminato giudice fallimentare, l'enorme e importante archivio di carte e documenti è stato depositato presso l'Archivio Nazionale Centrale di Roma. Sarebbe quanto mai interessante che qualche giovane studioso altavillese consultasse questo archivio per meglio delineare l’attività e soprattutto il livello di coinvolgimento di questa importante Società nelle industrie solfifere di Altavilla e Tufo.
( Alcune delle informazioni riportate sono state tratte dalla scheda relativa a questo importante "fondo", pubblicata dall’ Archivio Centrale dello Stato )