Federico Capone e l'attività estrattiva. Strategie aziendali e rapporti parenterali nella
pianificazione e modificazione dei soggetti proprietari delle miniere
- 1912 ? -
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Il documento, ovvero l’atto notarile, presentato in questa sezione, di grandissimo interesse non solo per gli storici o per i biografi di Federico Capone ma anche per quanti desiderano conoscere più a fondo la storia delle nostre miniere di zolfo, contiene un gran numero di informazioni riguardanti la nascita e la costituzione delle Società che si sono succedute nel possesso e nella direzione dello stabilimento. Contestualmente, il documento ci informa anche sulle difficoltà e sulle strategie familiari e parenterali messe in atto per assicurare le migliori condizioni di sviluppo dell’azienda mineraria.
La descrizione ha inizio con la costituzione, nel 1878, di una prima Società delle miniere solfuree di Altavilla Irpina cui segue, per morte e alienazione dei titolari, la cessione in fitto della stessa, dal 1899, al Cav. Angelo Catalano cui segue, ancora, il trasferimento della Società al Sig Angelo Silvestri quale interposta persona del Cav. Pasquale Ciufici.
Sono, questi, gli anni in cui Federico Capone scopre, in alcuni suoi fondi, altri giacimenti solfurei, dando così vita ad una nuova estrazione e successiva lavorazione e vendita di minerale. Da qui la decisione di affidare al Cav. Ciufici le aziende e cedere, nel 1907, parte della proprietà della miniera all’On.le Del Balzo e a Michele Capone, costituendo con gli stessi una nuova società ossia la Federico Capone miniere solfuree di Altavilla Irpina, successivamente affidata alla Società Generale Immobiliare fino al 1918. Una volta realizzato questo nuovo assetto societario, Federico Capone decide di azzerare le passività delle singole società e arrivare alla unificazione delle due ditte le quali, grazie all’intervento finanziario di un ricco imprenditore, certo Pasquale de Martini, assumono la nuova denominazione di Miniere di zolfo in Tufo, Federico Capone, Zampari & C . Pasquale de Martini procura infatti la somma necessaria ad appianare le passività delle due Società e si addiviene alla stipula dell’atto che segue racchiuso nei patti e condizioni che seguono…. tra cui….. il rilascio di cambiali e la concessione di ipoteca sui beni di proprietà dei costituiti…”
- questo documento a stampa, particolarmente raro e forse unico, ci è stato concesso dalla Sig.ra Luisa Iannaccone che per l’occasione ringraziamo -
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