Conti comunali. Ss.ma Annunciata 1778-79
( In Archivio di Stato di Napoli, Conti comunali, fascio 486, fascicolo 1)
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Il documento presentato in questa sezione, da noi microfilmato circa trent'anni fa presso il Grande Archivio di Stato di Napoli, contiene il bilancio annuale (settembre 1778- agosto 1779) disposto dagli Amministratori della Chiesa della Ss.ma Annunziata, confrateria di ius patronato dell’Università di Altavilla. E' utile precisare che gli amministratori, qui come altrove, venivano scelti e nominati dal parlamento cittadino secondo la normativa in vigore nel Regno di Napoli la quale prescriveva che non poteva essere nominato amministratore di un Luogo pio chi ne era debitore, chi era consanguineo o affine entro il terzo grado con i precedenti amministratori, chi non aveva ricevuto la liberatoria dopo l'esame del conto della propria amministrazione precedente.
In pratica, alla scadenza del mandato, della durata di un anno, l’Economo e gli Amministratori della nostra Chiesa, i quali rispondevano in proprio delle irregolarità nell’esercizio della funzione affidata, erano obbligati a sottoporre il rendiconto della propria gestione all'esame dei "razionali" ossia dei revisori dei conti i quali controllavano la nota delle entrate e delle uscite insieme alla documentazione o alle ricevute a discarico delle varie partire. Se non vi erano irregolarità veniva rilasciata la "lettera liberatoria", in caso contrario i revisori notificavano ai responsabili una "lettera significatoria" con la segnalazione delle irregolarità riscontrate e con l’ingiunzione a regolarizzare immediatamente i conti.
Il nostro documento, indirizzato a Don Saverio dell’Acqua, Presidente della Regia Camera della Sommaria, una specie di Corte dei Conti di oggi, è il risultato di una verifica condotta da un razionale a seguito del ricorso fatto dagli Amministratori della Ss.ma Annunziata e Ospedale ai quali erano state contestate alcune partite di bilancio. Le contestazioni su singole voci (riportate a margine del testo), a giustificazione delle quali, spesso, non non viene prodotto documento alcuno, neppure le autorizzazioni previste del Tribunale Misto (Organo di controllo costituito da laici e religiosi), chiamano in causa l’Economo ossia il Notaio Tommaso Crescitelli, gli Amministratori Bernardino Luciano, Giuseppe Giordano e Agostino Caruso.
Il razionale inizia quindi la verifica delle numerose voci. Tra le entrate, le quali ammontano complessivamente a circa ducati 1019, una somma particolarmente considerevole, sono elencati : i censi redimibili, quelli a ventinove anni, il fitto delle botteghe e dei territori, il terratico, la vendita di nocciole, castagne, cerze, cerracchi (pali di querce) e asproni (pali di castagno).
Si passa poi alle uscite le quali sono molto più articolate e diversificate rispetto alle entrate, dando così inizio ad un lungo elenco di spese : al Notaio Crescitelli per l’assistenza alla licitazione degli affitti, al giurato per l’accensione delle candele in occasione delle aste, al Reverendo Collegio per la messa cantata e processione in occasione della festa di San Cosmo e Damiano, al vinaio per il prezzo del vino consumato nella celebrazione delle messe, a vari operai per gli accomodi fatti nell’ospedale, al governatore per l’assistenza in due parlamenti convocati ….per lo stabilimento dei medici…ad un incaricato per porto di scritture nel Regio Tribunale Misto, al fornaio per la spesa del pane somministrato “…. per lo spazio di giorni 39 alla povera malsana vedova Vittoria Conte ed ai carcerati… alla nutrice Anna di Troia per quattro mesi di latte dato alla povera infante di Palma Luongo …. all’eremita Carlo Bruno in tempo della gran neve…. agli scalpellini per la formazione della selice (pietra da cui selciato) alla strada dell’Ospedale…. al pittore per avere ritoccato e indorato le statue dell’Angelo e della Ss.a Annunciata…. al falegname per due pradelle nelli altari di S. Antonio e S. Giovanni, per una tavola sostituita nell’organo e accomodo del pulpito, per due scanni nuovi ad uso della scuola…. per una boffetta nuova occorsa nell’Ospedale…. a Giovanni Cotino per avere biancheggiato la Chiesa e pitturato a marmo indorato le colonne dell’altare maggiore e li due altari laterali e ritoccate le statue di S. Antonio, S. Cosmo e Damiano e li due confessionali….”
Il lungo elenco continua poi con le spese destinate ai provisionati (stipendiati), alle festività e maritaggi ovvero: al maestro della scola pia, al salassatore e medico dei vescicanti, all’archivista dell’Annunziata, all’Università che paga per le regie strade di Puglia e per il mantenimento del Regio Tribunale Misto, alla festa dell’Annunziata, Sant’Antonio di Padova, Santa Maria di Loreto, San Giovanni Battista ed Evangelista, ai canonici per messe cantate e lette, per panegirici, vesperi, musiche, sparo, suono d’organo e… a due donzelle povere sorteggiate per maritaggio a seguito di esame della povertà da farsi dal Parroco…
Seguono infine le spese per la coltura dei territori, per l’ampliazione della Chiesa Madre e altre di varia natura ovvero: per la potatura di due nocelleti al crocevia, per aratura dei nocelleti, per semenza di un tomolo e mezzo di grano d’India (mais), per l’innesto dei castagni ….per pietre e cavalcatura pagata per il trasporto dell’arena e tavole di pioppo….all’arciprete per cinque fedi di battesimo mandate una coll’espositi alla Ss.ma Annunciata di Napoli, per accomodi all’organo della Chiesa, all’Agrimensore per la situazione dei termini nel territorio detto Lucione, per la custodia dei frutti sistenti nei teritori della Chiesa, per elemosine fatte ai poveri….
Per quanti hanno la pazienza e la voglia di conoscere, capire e addentrarsi in una lettura che in questo documento si presenta, fra l’altro, abbastanza agevole rispetto ad altre, il lungo elenco offre sicuramente vari spunti di lettura e, grazie ad una mole di informazioni molto dettagliate, permette di comprendere non solo il sistema assistenziale cittadino, cresciuto parimenti con il patrimonio dell'Annunziata che nel corso dei secoli diventa sempre più consistente grazie a lasciti e donazioni disposti a favore di questa Chiesa, ma permette anche di estendere la conoscenza a gran parte delle dinamiche strettamente connesse alla vita materiale dell’intera comunità altavillese.
(Raffaele Sarti e Giuseppe Sabatino)
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