del
progetto del Piano Regolatore del
Comune di
Altavilla Irpina
Elaborato dall’Ingegnere Domenico Morelli (defunto)
1877
( approvato con delibera consiliare dell' 11 maggio 1885)
Considerazioni Generali
Quantunque il Municipio nel domandare un piano regolatore pel suo Comune, non avesse formulato alcun programma, avendo solo accennato per aversi cosa “adeguata al miglioramento del crescente centro di popolazione, con le esigenze della presente civiltà; ed ai pochi mezzi pecuniari di cui può presentemente (1877) disporre il Comune” pure io informato a quei principi mi sono sforzato di rispondervi alla miglior maniera, tenuto presente quanto sopra luogo ò osservato, e tutto ciò che le scarse idee e la pochezza del mio ingegno potranno suggerire.
Ciò premesso il mio lavoro si verserà da una parte su quelle opere necessarie, onde senza molto toccare il vecchio Altavilla, si può ottenere una sistemazione adeguata pel suo miglioramento; e da un’altra su quei progetti nuovi, che riguardano la parte più integrante dell’attuale caseggiato; e su quelli a farsi di pianta per lo sviluppo delle novelli e crescenti costruzioni, di cui à tanto bisogno il paese.
Tutti questi progetti formano la parte esplicativa della pianta, cui è annessa la presente memoria: la detta pianta fu eseguita da me per cura del Municipio alla scala di 1:2000 dal vero: percui è necessario tenersi sott’occhio non solo; ma ancora il lucido a tela, che contemporaneamente alligo alla detta pianta: ove sono notati tutti i progetti e cambiamenti che ò creduto necessari; e se a tanto mi sono accinto, lo è stato nell’intento di non arrecar confusione, segnando i detti progetti sulla levata di campagna; i quali avrebbero ancora in certo modo fatto perdere le tracce del citato rilievo.
I criteri a cui è informato il presente progetto del piano regolatore per Altavilla, son quelli che più armonizzano con le vedute di chi presiede oggi al Comune; procurando di eliminare nei limiti del possibile , quanto da un lato deturpa l’attuale caseggiato, o vi genera incomodo; e dall’altro vi mantiene gli usi e costumi antichi stazionari, che fanno a calcio con la presente civiltà.
Però se per tanto ottenere dovrebbe l’economia bandirsi; pure è tenuta da me presente, ed in un modo speciale conoscendo la pochezza delle risorse che offre il Comune.
E pria di tutto son d’avviso in tesi generale, che per ottenere quella nettezza tanto reclamata, è uopo che le vie siano selciate, o almeno scardonate; e se è possibile un adeguato sistema di fognature, che raccolgono le acque piovane, e le convogliano nella parte bassa del paese: che siano abolite tutte le scale che ingombrano quasi tutte le strade, e le rendono poco accessibili ai pedoni ed agli animali: che siano abbattuti tutti gli archi e supportici che cavalcano le vie medesime, i quali oltre al deturpamento della vista sono di ostacolo alla libera circolazione della luce e dell'aria; cose massimamente indispensabili in vie quasi tutte strettissime ed in un sensibile pendio: che il livello delle medesime vie sia tale che si avvicinasse all'orizzontale; e ciò perchè tanto l'uomo quanto le bestie reclamano pel loro libero andare, più una via in piano che una via in pendio; ed ove la pendenza delle medesime è tale che par vincere la loco eccessiva altezza, si è obbligati a farvi dei gradoni,questi siano di una forma più adatta e costante al facile transito: finalmente che la sagoma delle vie sia tale che le acque che vi corrono per mancanza di canali sotterranei, non scalzino il breccionato, di cui esse son formate,onde evitare una continua spesa di manutenzione; ed io per maggior chiarezza di quanto sopra ò esposto, alla fine di questa memoria ne darò dei modelli in disegno.
I colori che si osservano nel lucido, sono il nero che indica lo stato attuale; il giallo gli abbattimenti ed i tagli a praticarsi; ed il rosso le opere progettate a nuovo.
Ciò premesso passo alla descrizione delle linee progettate esponendo i criteri che mi hanno guidato a stabilirle.
Descrizione dei particolari del Progetto
L’arteria principale del Comune è quella che costituisce la via Irpina, S. Pietro, Fontana e Ponte che va a terminare alla via Belvedere; e l’altra è quella che partendo dal largo Piazza per la via S. Pellegrino e rampe Annunziata, mena al fiume percui su di esse specialmente mi occuperò da prima.
Via Irpina
In questa via che mena al Comune non vi è nulla a ridire: solo in essa si osserva il terreno segnato con la lettera A che è stato prescelto dal Municipio per adebirsi alle fiere: esso però è necessario che sia livellato, e spianato, affinchè riesca comodo tanto ai carri come agli uomini ed animali che v’intervengono.
Verso l’incontro che fa con la via S. Pietro ho creduto praticare una rettifica nel livello, onde evitare una salita inutile per quindi poi discendere; ed in pari tempo dare maggior risalto al pianterreno dei fabbricati esistenti che sono ad essa sottoposti; e dare un piano di riposo alle vetture che entrano ed escono dal paese.
Via S. Pietro
La via S. Pietro quantunque larga, bella e di livello piuttosto uniforme pare in bisogno di essere coordinata specialmente nel suo principio e fine; percui vi ò ideato una piazza verso la Chiesa di tal nome, affinchè comodamente si abbia accesso alle molte vie che in questo punto si trovano, ed un altra piazza verso le tre vie Fontana, Piazza e Ponte; e così si à un facile innesto alle citate tre vie, con rialzarne un poco ancora il livello; e così avere ancora minor pendenza da un punto all’altro, ed anche più facile accesso alla via Ponte.
Il suo piano è tracciato in un solo rettifilo, avendo le due cennate piazze nei loro punti estremi dei marciapiedi laterali all’asse stradale, i quali è necessario che venissero assolutamente selciati, con i rispettivi corsi sottoposti per le piovane, e con un solo corso grande nel mezzo dell’asse stradale che riceverebbe le acque da caditoie che vengono stabilite sotto il cordone del marciapiede.
Se per poco però questi corsi sotterranei si credessero di forte spesa, essendo l’asse stradale a brecciame, è necessario che sotto ai cordoni dei marciapiedi vi siano delle gavete almeno scandonate poste in fabbrica, e tali da poter raccogliere le acque piovane e convogliarle verso il basso del paese, e propriamente alla chiavica che è sulla via Piazza; la quale in questa circostanza dovrebbe sempre prolungarsi fino al principio della medesima.
I marciapiedi son segnati di due larghezze differenti onde poter meglio coordinare l’asse stradale col caseggiato esistente, ed in pari tempo atte alle esigenze dei cittadini. Lo spazio poi che si osserva a sinistra di risulta, tra il marciapiede e le case, può rimanere a terrapieno con alberi, o a scardonato; onde poter servire specialmente al piccolo mercato settimanale, che è solito a farsi nel Comune.
Pel decoro poi di detta via ò progettato di ridurre a giardino il largo in pendio di S. Pietro, con cordonata in fabbrica, e ringhiera analoga lungo le vie esistenti laterali, e vi si accederebbe mediante una larga scala, che viene sulla via S. Pietro. Tale scala è stata necessaria progettarsi, onde rendere meno sensibile il pendio del giardino; ed in pari tempo avere un viale che elevandosi dalla strada dia agio ai cittadini di godere del giardino e della via. Il giardino posto all’inglese ed a fiori à nel suo centro una piazza che può addirsi a fontana; oppure ad un sito ove può suonare la musica, come praticarsi ordinariamente in simili locali pubblici; tanto più che in Altavilla esiste un buon corpo-musica
Via Ponte e Fontana
Queste due vie quasi parallele sarebbero il prolungamento di quella di S. Pietro, e che menano alla parte alta del paese. Si è pensato di allungare la prima, e livellarla in modo da renderla carrozzabile; così verrebbe in pendenza come la sua parallela Fontana ed amendue darebbero ampio sfogo alla grande via S. Pietro; ed eviterebbero il grande ingombro che si osserva nella via Fontana, stretta al gran traffico di pedoni e carri; anzi la via Ponte sarebbe anche agevole ai veicoli pertchè più dritta e maggiormente sviluppata. La costruzione fatta nel modo come l’è attualmente, ed allargata, darebbe i magazzini che gli son sottoposti più ampi e comodi, e quindi di un provvento maggiore.
Per la via Fontana non avrei niente a proporre, e solo sarebbe desiderabile che si costruisse anche a scardonata, e come consiglio in simil guisa dovrebbero essere tutte le vie del paese, con gavete laterali, o costruite a spina.
Via Piazza
Allargandosi la via Ponte, è conseguenza che la via Piazza risulterà più angusta, cosa poco pregiudizievole, tanto che si è pensato di sfondare il vicoletto Orticelli, e così dividere la gente che viene dalla via Cimitero.
Il suo pendio meglio regolato sarebbe quasi lo stesso fino al Ponte, e dal Ponte al largo Piazza, non sarebbe modificato, è uopo solamente che i gradoni che vi sono, siano meglio sistemati ed uniformi.
Largo Piazza e Fontana
I due larghi non ànno bisogno di alcuna modifica, meno quella di togliere la Fontana, col dividere le sue acque e formarne più di una, che a suo luogo accennerò: però il tratto di via che unisce questi due luoghi, si è progettato allargarsi; mediante un piccolo taglio, giacchè restando come è sarebbe d’incomodo, e di non facile accesso a due veicoli che s’incrontrassero.
Strada Belvedere
In questa via che è di gran traffico, e che mena a siti, dove veggonsi sorgere nuovi fabbricati, e che è quello ancora di ameno diporto del paese, ò progettato un taglio nel suo principio verso il largo Tiglio nel lato sinistro, portandola ad una larghezza uniforme.
Con tale taglio si renderebbe facile il transito dei veicoli e si eviterebbe un ingombro certo, se per poco due di essi s’incontrassero. In questo sito che offre molti terreni atti a sviluppare nuovi fabbricati, come quello che è ritenuto il migliore del paese, mi è sorto l’idea di creare una novella via, la quale per la sua giacitura, e pel terreno che incontra sarebbe tutta in piano, di amenissima vista, e perciò di lieto convegno dei cittadini e finalmente quella in cui si potrebbero ampliamente sviluppare i nuovi fabbricati.
Questa via che sarebbe un vero Belvedere si troverebbe fra quella del Carmine rettificata, e quella esistente Belvedere secondo tratto, ove in verità potrebbe sorgere nobilmente il nuovo Altavilla, con numerose traverse che unirebbero le attuali vie Carmine e Belvedere. Essa verrebbe costruita con marciapiedi e piantata d’alberi pel passeggio di està e d’inverno, e potrebbe prolungarsi quanto si vuole, sviluppandosi su terreni piani, e col suo imbocco quasi nel centro del paese. Tale imbocco sarebbe una cosa utilissima di aversi con una piazza largo, cosa facile da attuarsi, perché circondato da case vecchie e di poco valore, ma io non l’ò segnato, perché credo che il Municipio a tanta spesa non si volesse sobbarcare.
Nei dintorni di questa grande via ò segnate varie strade trasversali, anche esse larghe, creando una immensità di suoli edificatori, ove sorgendo il nuovo Altavilla renderebbe questo rione amenissimo, avendo essi terreni una pendenza minima versa la via del Carmine, e questa se nella sua sistemazione venisse ancora rialzata, con gli sterri che si avrebbero dalle nuove costruzioni e per l’altezza media di circa quattro metri, si avrebbero suoli e vie, quasi tutti in piano, ed il nuovo Altavilla si presenterebbe non più pieno di salite e discese come il vecchio, ma bensì in un piano facile alle vetture, tanto necessarie al buono sviluppo del commercio.
In questa zona di terreno si potrebbero progettare ancora piazze con fontane, o con giardini, ma in verità me ne astengo, potendosi tanto attuare, quando più prospere fossero le finanze del Comune. Solo sulla via del Carmine ò segnato un pubblico lavatoio, tanto necessario ai bisogni del paese.
Via Giardinetto
Questa via larga, bella, e ben esposta, potrebbe diventare una delle più ricercate di Altavilla per nuove costruzioni se si pensasse a livellarla in modo adeguato, e portarla in linea retta con uniforme pendenza, e canali sotterranei per le piovane, e liberarla da quegli ammassi di terreno che l’ingombrano e la deturpano. Io l’ò allungata innestandola col prolungamento della via Avellino per creare nuovi suoli edificatori, e per darle maggiore importanza, tanto più che il Municipio sembra che avesse l’obbiettivo di costruire altre strade, che dovrebbero far capo in questa parte del paese.
Si è pure da me stimato dividere in contrade gli immensi giardini che sono tra questa via, e quella di S. Pietro, onde creare suoli edificatori, togliendo la monotonia di un immensa insula.
Questi suoli edificatori darebbero al paese generalmente una forma regolare e tonda, evitandosi lo ingombro e lo agglomeramento che viene dall’attuale pianta.
Queste strade larghe sette metri riuscirebbero quasi in piano, specialmente quella che è media tra la via Giardinetto e S. Pietro; ed in pari tempo col togliersi la monotonia dell’incassata via S. Pietro, acquisterebbero aria e ventilazione.
Gli abbattimenti son pochissimi, e quasi di niun valore ed importanza, mentre si avrebbero suoli che triplicherebbero di valore.
Sul lato orientale di questa via molti avrebbero desiderato un’altra via, come quella detta Orticello; ma io non uso proporla, per la grande differenza di livello che presenta il terreno, sì sulla via Giardinetto che Belvedere: e laddove essa si volesse costruire, serebbe sempre, o una via per soli pedoni e cavalli, oppure costosissima se si volesse addire anche alle vetture, ed ammettendo la sua costruzione, essa si dovrebbe prolungare di molto, a mezza costa, da incontrare la via Avellino prolungata; oppure resterebbe una via strozzata, e senza sfogo. In ogni modo se il Municipio la costruirà, aggiungerà sempre novello lustro al paese; però dovrebbe evitare le costruzioni nella parte occidentale, affinchè passeggiando su questa via, si godrebbe la vista del paese sottostante, e la bella catena di monti, che gli è di fronte. Ho creduto quindi mio dovere segnarla in pianta con piccoli tratti, affinchè il Municipio avesse campo libero nel decidere.
Vico Giardinetto
Questo vicolo non presenta alcuna interessante modifica, se si eccettua l’abbattimenmto del sopportico che è sulla via S. Pietro ed un miglior andamento nel suo livello; e come vedesi segnato in pianta il suo sbocco sulla via di tale nome vien ribassato.
Via Avellino
Quersta via prolungata se si vuole, livellata e regolarizzata verso la sua fine, non à bisogno di altri miglioramenti, essendo larga e dritta.
Via Orticello
Anche questa via non richiese altra modifica che la sua buona livellazione. Io ò creduto di prolungarla fino all’incontro della via Irpina nel lato sud e nel lato nord l’ò posta, mediante una ampia scalinata in comunicazione colla via del Camposanto; e ciò affinchè avesse un facile accesso da tutti i punti del paese, per essere una contrada molto abitata, e quindi la necessità di corredarla di nuovi suoli edificatori, è sperabile solo che il Municipio nel lato ovest di questo nuovo tratto di strada evitasse costruzioni novelle, onde dare all’occhio una bella vista ed aria, e specialmente in quel tratto che è sull’attuale largo S. Pietro, potrebbe crearsi un loggiato per godere il panorama della sottoposta vallata.
In un piccolo viottolo esistente, e che io ò sistemato allargandolo ò stimato opportuno di avere nella parte a valle dei suoli che potessero agevolmente deporsi le immondezze che si raccolgono nel paese. Con tali suoli di deposito di concime, il Municipio tenendo presente la igiene può liberarsi da tutti quei depositi che ora sono nei cortili delle case e delle vie del paese, ed evitare così quel sudiciume che si osserva ed il puzzo che ne tramanda; e fo notare ancora che questi suoli quantunque si trovassero in un punto centrale del paese, pure son vicini alle campagne; perchè la via nuova creata mena ancora sulla via del Camposanto, evitandosi in pari tempo un simil traffico per l’interno del paese.
Via S. Pellegrino
Questa via si è allargata fino a quella dell’Annunziata, sia perchè mena alla Chiesa ed ala Palazzo Feudale, futura sede del Municipio, sia perchè è la via più trafficabile, menando essa alle muline ed alle Miniere.
Si è pure segnato in pianta l’abbattimento del Campanile, che potrà essere costruito nel sito anche destinato in pianta, vicino alla sagrestia, e sulla collina nel lato occidentale della Chiesa. Si è stimato così e per bene sistemare l’allargamento di detta via, e per lo aggiusto del prospetto ed interno della Chiesa; ed infine perchè credo che il detto Campanile tenuto calcolo della sua vetustà non accenna a lunga vita.
Questa via meriterebbe di essere più allargata, specialmente nel suo secondo tratto per la sua grande importanza; ma gli abbattimenti, ed i compensi che ne seguirebbero me lo vietano, però il Municipio può darle maggiore sviluppo se lo crede, portando questa via almeno alla larghezza del primo tratto.
Come ancora si potrebbe allargare e livellare il vicolo S. Cosmo secondo, e così risparmiare ai pedoni ed ai cavalli il lungo giro della via S. Pellegrino ed Annunziata.
Via del Cimitero
A questa via molto erta, quantunque larga, non è stimato apportare altra modifica, che l’aggiunzione di altri gradini a quelli esistenti, onde renderla più comoda per la gente che va al pubblico lavatoio stabilito vicino alla fontana detta Via Castello; dapoicchè se per poco si avesse voluto renderla più adatta al gran traffico che à, sarebbe stato necessario un maggiore sviluppo, ed uno studio di altimetria della campagna circostante, cosa che non è stata preveduta nel mio lavoro. Però per accedere al Cimitero ò tracciato una via comoda, la quale partendo dalla via che mena ad Altavilla, sia accessibile ai carri funebri fino al detto Cimitero, lo che si è ottenuto con sviluppare maggiormente quella esistente, che non è affatto adatta ai veicoli.
Finalmente vicino alla fontana di Villa Castello ò stabilito un pubblico lavatoio, tale da soddisfare alle esigenze dei cittadini in proporzioni maggiori di quello posto sulla via del Carmine; dapoicchè qui vi è acqua abbondante ed in tutte le stagioni, mentre colà evvi acqua per solo otto mesi dell’anno.
Fontana
La sola fontana esistente posta in un sito poco comodo per tutti i cittadini, e anche di ostacolo alle modifiche apportate a questa località, dapoicchè obbliga i cittadini a venire da molto lontano per provvedersi di acqua insozzando la principale via del paese; per tanto ovviare ò ripartito le sue acque in tre parti, creando tre fontanine in tre punti principali del paese; che se vorranno preferirsi le tre fontanine costruite in ferro fuso, sarebbero economiche e di grande utilità. Ciò premesso la 1^ dovrebbe stabilirsi all’angolo della via Belvedere e Giardinetto; la 2^ versa la piazza S. Pietro; e la 3^ di fronte alla Chiesa S. Pellegrino sotto la rampa del Palazzo Feudale, e così i cittadini troverebbero il loro comodo nel rione in cui abitano.
Latrine
Perché si avesse un piano regolatore completo, ò segnato in pianta dei locali per uso di latrine pubbliche, e contraddistinte con la lettera (a); questi a numero di sette si potrebbero anche aumentare ove si credesse necessario, procurando sempre nella costruzione di esse, a fornirle di quanto vi è di necessario, affinchè non tramandono cattivi odori e non siano cause di nocumento alla pubblica igiene.
Non mi resta a dire altro intorno al piano regolatore, sarebbe necessario parlare degli abbellimenti di cui potrebbe esser fornito il paese: epperò si stima miglior consiglio lasciare al tempo e ai posteri per ben provvedervi; non essendo oggi il Comune nelle più prospere condizioni finanziarie; potrebbe solo per meglio fare apprezzare la bella ed elevata posizione del paese in rapporto alle campagne sottostanti ed ai monti che gli fanno corona, creare nei punti ove terminano le vie, dei loggiati che dominano la vallata facendo così risaltare quegli ameni e naturali panorami che altri invidierebbe, evitando ancora che il paese rimanga chiuso nel fabbricato, e privo di quel giuoco d’aria tanto necessario alla salute e alla pubblica igiene. Di conseguenza potrebbe aversi un loggiato sulla via Orticello di fronte al largo S. Pietro; un altro alla fine della via Tiglio, ove è il sopportico che dà sulle ripe; un altro verso il sopportino del vicolo del Sole, ed un altro fuori il sopportino Campanile; e da ultimo qualche altro lungo le rampe dell’Annunziata: tali loggiati forniti di sedili in pietra, o in marmo sarebbero dei punti di ritrovo che molto abbellirebbero il paese, ed allieterebbero l’animo dei cittadini. Però tali punti non veggonsi segnati in pianta, perché di lusso, e perché volendosi potrebbero portarsi a quel numero che si desidera, prestandosi di molto il paese; ed infine perché ad ottenersi tutto questo, sarebbe indispensabile lo abbattimento di qualche fabbricato, che l’attuale amministrazione, creda non abbia per ora in mente di eseguire.
E trovandomi a parlare di abbellimenti, è utile dire di non essermi affatto occupato a segnare in pianta nella piazza addetta alle fiere, degli accessori, quivi tanto indispensabili, cioè di tettoie, portici, ed altro, perché sarebbero delle spese possibili solo in ampie città e ricche di mezzi; solo mi resta a nutrire fiducia e speranza che il Comune di Altavilla, ricco abbastanza di prodotti agricoli ed industriali, avendo sempre a capo una consimile saggia amministrazione, potrà un giorno livellarsi alle grandi città, che solo il possesso dei due cennati fattori ha potuto far noverare tra le civili consorelle.
Per la parte altimetrica delle vie da me livellate, ò procurato di coordinare per quanto è stato possibile il vecchio tracciato, dapoicchè un sensibile cambiamento nelle pendenze di dette vie, sarebbe stato quasi impossibile ad ottenersi senza forti spese; quindi come si osserva nelle quote rosse, è segnato una livellata nell’ultimo tratto della via Irpina, e propriamente dove comincia il fabbricato fino alla Chiesa S. Pietro; ed un'altra da questo punto al largo Piazza; e così le poche altre segnate in rosso che si osservano in pianta.
Negli altri punti, ove non si osservano quote rosse, possono ritenersi quelle esistenti, segnate in nero, restando sempre libero il Municipio, o chi dirigerà questi lavori di addolcire tali pendenze, quante volte lo stato discusso il consentirà. Solo fo osservare che laddove si costruirà la strada S. Pietro, come vedesi segnata con marciapiedi laterali all’asse stradale, bisogna aver di mira di coordinare in modo i detti marciapiedi con le rispettive porte o ingressi dei palazzi, e delle case affinchè i compensi non sia di spesa enorme pel Municipio; oppure cambiare la livellata di detta strada in più punti, giusto il consiglio e l’esperienza di chi potrà dirigere tali lavori.
Così do termine al mio lavoro, augurandomi di aver soddisfatto a quanto le mie poche conoscenze il poteano, ed alla fiducia che cotesto Municipio da me richiedeva. In tal guisa lusingandomi, di non aver omesso parte alcuna nel mio proponimento, e per quanto era nelle vedute dell’attuale Amministrazione del Comune di Altavilla, a scorta delle idee manifestate relative al piano regolatore di esso, mi auguro si voglia compatire il mio debole lavoro, che non ha altro pregio, a mio modo di vedere, che quello di essere un fedele responso alla fiducia riposta nel sottoscritto.
Napoli 31 luglio 1877
L’Ingegnere
Domenico Morelli