Statistiche sullo stato della popolazione del Principato Ultra
Durante il decennio francese (1806-1815), il Regno di Napoli ebbe un ruolo fondamentale nella individuazione di certe criticità, condizione indispensabile per Napoleone al fine di poter elaborare il nuovo assetto dell’Italia dove il Meridione sopravviveva secondo regole e consuetudini feudali, arretrate, quasi medioevali. Il Regno fu dapprima affidato a Giuseppe Bonaparte il quale promulgò subito una serie di innovative leggi tra le quali l’abolizione della feudalità i cui benefici - per il popolo - furono calorosamente celebrati in una famosa predica del nostro arciprete dell'epoca, don Saverio Bruno .
Nel 1808 il Regno passò poi a Gioacchimo Murat il quale, una volta diventato re di Napoli, diede subito inizio ad un rapido rinnovamento e ammodernamento dello Stato attraverso l'abolizione di tutti i privilegi di nascita e di ceto, la soppressione delle decime, delle immunità e franchigie accumulate dalla Chiesa ma anche attraverso la razionalizzazione del prelievo fiscale e l’introduzione di un nuovo sistema giudiziario. La stessa geografia politica fu profondamente ridisegnata; il territorio fu diviso in province e distretti e furono istituite le intendenze provinciali dove la figura dell’Intendente assicurava il legame tra il centro e la periferia dello Stato. Per realizzare tutto ciò fu necessario mettere in atto, ad iniziare dal 1811, una capillare indagine conoscitiva e tutta una serie di studi e di ricerche che permisero la più scrupolosa conoscenza del territorio, premessa indispensabile per garantire la migliore governance della macchina statale. Questo lavoro permise, grazie alla compilazione di appositi questionari, di poter disporre di una statistica ovvero di una raccolta minuziosa di dati e di informazioni che consentirono di avere un quadro preciso dello stato delle popolazioni. Di grandissimo interesse furono le cosiddette inchieste murattiane ovvero dei questionari i quali, una volta compilati in ogni singolo comune, permisero di conoscere nel dettaglio le condizioni di vita degli abitanti del Regno. In essi venivano infatti richieste informazioni sulla disposizione dell’abitato del singolo municipio, le risorse idriche presenti nel territorio, l’alimentazione degli abitanti, l’abbigliamento sia estivo che invernale, le patologie più diffuse nella popolazione, gli esperti impiegati nella guarigione e tanto altro. Contiamo al riguardo di poter pubblicare, nel prossimo futuro, il questionario compilato nel Comune di Altavilla sebbene fino ad oggi non sia stato possibile individuarne ancora la collocazione archivistica.
Il ritorno dei Borbone e la restaurazione riportarono nuovamente il Meridione in un ristagno economico e nel ripristino di anacronistici privilegi pur tuttavia non si interruppe il processo di trasformazione e di ammodernamento iniziato nel decennio francese quando la società meridionale aveva inaspettatamente manifestato segni di inattesa vivacità. Negli anni successivi al ritorno dei Borbone furono perciò riconfermate molte leggi e nuovamente adottati regolamenti promulgati in precedenza dai ministri murattiani; nello specifico continuarono ad essere raccolti informazioni e dati statistici sul territorio e ciò con il chiaro intento di avviare, prima o poi, adeguate scelte politiche. Di queste statistiche è particolarmente ricco l’Archivio di Stato di Napoli e poiché disponiamo di molte di queste fonti, da noi microfilmate oltre trent’anni fa, le pubblichiamo su altavillahistorica a disposizione degli studiosi.
( Giuseppe Sabatino e Raffaele Sarti )