NEL CORSO DELLA 1^ GUERRA MONDIALE 1915 -1918 (*)
( In : “Albo d’oro degli Irpini , caduti, dispersi, feriti e decorati nella IV guerra di Redenzione 1915 – 1918 ", Avellino 1928 nel X Annuale della Vittoria)
1. BRUNO Alfredo, fu Francesco Ippolito e fu Saldutti Maria Teresa, nato il 30 ottobre 1894, Sergente di Fanteria.
Medaglia di bronzo (D.L. 13 settembre 1916):
"Faceva parte volontariamente di una squadra incaricata della distruzione dei reticolati nemici, e si comportava con esemplare ardimento, coadiuvando efficacemente I'ufficiale comandante la squadra e riuscendo a compiere felicemente il suo mandato. S. Lucia di Tolmino, 16 agosto 1916".
2. BRUNO Berardino, fu Pasquale. (Ferito).
Medaglia di bronzo (D.L. 16 novembre 1916):
"Per ben osservare una consegna ricevuta, veniva gravemente ferito e nella imminenza della morte manifestava il suo orgoglio di dare la vita per la patria. Villanova di Barra, 14 marzo 1916".
3. CARUSO Cosimo, fu Emilio e fu Severino Filomena, nato ad Altavilla Irpina il 13 luglio 1863, entrò per concorso nell’Accademia Militare di Torino nel settembre 1882. Nel 1887 fu promosso Tenente di Artiglieria e nel 1888, a sua domanda, fu ammesso nel Corpo Irregolari d'Africa. Rimase in Eritrea circa otto anni, dei quali uno in prigionia di guerra allo Scioa. Prese parte alla occupazione di Adua e vi rimase di presidio.
Il 9 ottobre 1895 guadagnò la prima medaglia al valore militare (medaglia di bronzo) nel fatto d'arme, di Debra-Ailà (Antalo). Si distinse sempre, ad Amba-Alagi, Macallè, Adigrat, e nella battaglia di Adua del 1° marzo 1896, dove rimase ferito e fu fatto prigioniero: in questa azione meritò la seconda medaglia al valore (medaglia d'argento).
Prese parte alla campagna Libica, ritornando in Italia nel 1914. Scoppiata la guerra italo-austriaca nel 1915, ancora invalido per le precedenti campagne, partì come volontario net luglio ed ebbe il comando di un gruppo d'artiglieria sul Carso, e poi del 14° Reggimento Artiglieria da campagna: sostenne forti posizioni e si distinse nelle più importanti azioni, compiendo atti di eroismo anche durante la triste ritirata di Caporetto. Meritò. quindi la terza medaglia al valore (medaglia di argento) conferitagli sul campo e convalidata con decreto luogotenenziale del 10 maggio 1917, che porta la seguente motivazione:
"Nel periodo preparatorio all'attacco di Gorizia, e nelle successive operazioni, al Comando dell'artiglieria divisionale diresse l'azione di molte batterie con intelligenza, perizia e grande coraggio, spingendosi spesso nelle primissime linee, in posizioni molto pericolose, per ricognizioni o a scopo di osservazioni del tiro, e portando, col complesso della sua azione, un contributo molto notevole alla buona riuscita delle operazioni. Gorizia-Sober-Vertoiba, 6-8 agosto, 10 ottobre, 2 novembre 1916".
E’ insignito pure della Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, con la seguente motivazione (R. Decreto 28 febbraio 1918):
"Comandante divisionale di Artiglieria, mercé il suo costante esempio di perizia, di attività, di coraggio, e la sua continua opera di tecnico e di soldato rendeva il suo reggimento un esempio perfetto, forte, ardito strumento di guerra, e durante le azioni svolte davanti a Gorizia ai Sober, sulla Vertoiba lo adoperava in modo da porgere sempre fraterno, intimo, valido appoggio alla fanteria e da essere fattore essenziale dei successi conseguiti. - Gorizia - Sober - Vertoiba, 16 marzo 1916 - 31 agosto 1917".
Promosso Generale, comandò l'eroica Brigata Ferrara, decorata di due medaglie d'oro al valore. Ha, oltre la Croce di Guerra italiana, anche quella francese con palma e la medaglia Mauriziana per i dieci lustri di servizio, ed è Grande Ufficiale della Corona d'Italia.
4. CECERE Francesco, fu Antonio e di Freda Carmela, nato il 27 maggio 1891, Sergente di Fanteria.
Medaglia di bronzo (D.L. 22 novembre 1917):
"Con singolare ardimento guidava due plotoni all'assalto, leggermente ferito, continuava ad incitare i propri dipendenti. - Dosso Faiti, 14 maggio 1917". Encomio solenne (D.L. 9 aprile 1916).
5. D'AVELLA Pellegrino, di Carminantonio e di Rossi Maria Antonia, nato l’11 dicembre 1892, Sergente maggiore 1° Genio.
Medaglia di bronzo (R.D. 1 febbraio 1920):
"Sotto il vivo fuoco di fucileria e di artiglieria nemica, dava bello esempio di calma e di ardimento, conducendo a termine, in terreno ancora conteso, importanti lavori di rafforzamento. Col del Miglio, 25 luglio 1918".
6. FISCHETTI Eugenio, di Antonio e fu Pescatore Carmela, nato il 14 dicembre 1895, Soldato nel 155° Fanteria.
Medaglia di bronzo (RD. 25 agosto 1919):
"Usciva volontariamente dalla trincea, e con singolare ardimento affrontava, con aggiustato slancio di bombe, il nemico contrattaccante. Esaurite le munizioni e circondato dagli avversari, s'impegnava in violenta lotta corpo a corpo, finché rimaneva sopraffatto. Bosco Varago (Asiago), 21 maggio 1916".
7. GIORDANO Carlo, di Carlantonio e di De Feo Matilde, nato a Casalduni l’8 novembre 1894, Vice-Pretore del Mandamento di Altavilla Irpina, Tenente nel 155° Fanteria, poi Giudice presso il Tribunale di guerra della 3' Armata. (Z.G.)
Medaglia di bronzo (R.D. 4 novembre 1917):
"Durante l'attacco del battaglione per la conquista di posizioni cadute in mano al nemico percorreva tratti di terreno battuti intensamente dal fuoco nemico, coadiuvando efficacemente il proprio comandante di battaglione. Nel recarsi da Dolina Pozzo a Dolina Due Comandi rimaneva leggermente ferito. Ciò nonostante continuava a prestate l'opera sua con evidente disprezzo del pericolo e dando prova di coraggio e di fermezza d'animo. Dosso Faiti, 4 giugno 1917".
Croce di Guerra. Cavaliere della Corona d'Italia (Per meriti di guerra).
8. GIORDANO Alberto Maria, di Carlantonio e di De Feo Matilde, ragioniere, Tenente nel 149° Fanteria.
Medaglia d'argento (R.D. 29 aprile 1923).
"Conduceva per ben tre volte la compagnia al contrattacco di una posizione conquistata dal nemico. Circondato, riusciva con bello impeto ad aprirsi il passo con la compagnia ed a mettere in salvo alcuni pezzi da montagna ed una batteria da campagna. Accerchiato in altro combattimento corpo a corpo, resisteva tenacemente finchè rimaneva travolto da soverchianti forze avversarie, Monte Prasolan, Monte Pertica (Grappa), 16-22 novembre 1917".
Medaglia di bronzo (D.L. 13 settembre 1917).
"Dava bella prova ai propri dipendenti, di calma ed ardimento, e li manteneva saldi nelle trincee sconvolte da violento fuoco nemico di artiglierie e bombarde, incitandoli a proseguire nei lavori di rafforzamento. Monte S. Marco di Gorizia. 2 novembre 1916".
Cavaliere della Corona d Italia.
9. GRANDE Antonio, Soldato (morto).
Medaglia d' argento (R.D. 25 agosto 1919, commutazione della medaglia di bronzo concessagli con D.L. 9 aprile 1916):
"Volontariamente recavasi in esplorazione, col proprio ufficiale ed altri compagni, sotto le trincee nemiche, dove sotto il fuoco di fucileria avversaria, uno dei compagni perdeva la vita. La notte col medesimo ufficiale, andava a collocare tubi esplosivi nel reticolato, e in altra circostanza, nell’assalto contro una posizione nemica, fu tra i primi a raggiungere la posizione, lasciando la vita sul campo di battaglia. Bosco Cappuccio, 4-19 luglio 1915".
10. IODICE Alfonso, fu Pasquale e di Giannino Giuseppina, nato il 21 settembre 1895, soldato nel 40° Fanteria.
Medaglia di bronzo (D.L. 30 aprile 1916):
"Nel ripiegare da una posizione, accortosi che il proprio ufficiale, comandante del plotone, era rimasto su di essa perché ferito, ritornava coraggiosamente indietro con altri due militari attraverso terreno molto battuto, e riusciva a trarre il superiore al sicuro. Castelnuovo, 25 luglio 1915".
11. LOMBARDI Cosimo, di Berardino e fu Bruno Silvestra, nato il 7 agosto 1894, Sottotenente nella 123' Compagnia mitragliatrici.
Medaglia d' argento (R.D. 20 luglio 1919):
"Rimasto con solo due uomini, continuava a falciare il nemico superiore di forze e che teneva il guado del fiume. Con risolutezza e slancio giovanile, affrontava a bombe a mano un nucleo di una decina di uomini comandati da un ufficiale e li costringeva ad arrendersi. Medio Piave, 15 giugno 1918".
12. MARRONE Francesco, di Angelo e di Porcaro Anna, nato il 3 ottobre 1894, Soldato di Fanteria.
Medaglia di bronzo (D.L. 3 luglio 1919):
"Si slanciava coi primi al contrattacco per ricacciare il nucleo avversario che aveva potuto portare due mitragliatrici leggere. Sprezzante del pericolo, con ben diretto e nutrito slancio di bombe a mano obbligava il nemico alla fuga cooperando così al mantenimento dell'importante posizione ed alla cattura delle due armi. Monte Cornone, 4 luglio 1918".
Encomio solenne (D.L. 1° giugno 1916).
13. OREFICE Giovanni, di Alfonso, Tenente nel 32' Fanteria. (Morto). Medaglia d' argento (D.L. 7 febbraio 1918).
"Sotto il continuo, violento bombardamento nemico, percorreva, instancabile la posizione conquistata, soccorrendo i feriti ed infondendo in tutti i dipendenti, piu con l'esempio che con le parole, nuovo vigore e nuova lena, finchè cadeva colpito a morte. Grazigna, 13 maggio 1917".
Medaglia di bronzo (D.L. 22 dicembre 1918):
"In ripetute circostanze di combattimento, dimostrava di possedere in alto grado belle virtù militari, e dava costante esempio ai suoi dipendenti di coraggio e fermezza. Roncegno, 16 maggio 1916".
14. SABATINO Alberto, di Leopoldo e di Masi Maria Angela, nato il 29 luglio 1888, Soldato nel 32° Fanteria.
Medaglia di bronzo (D.L. 1° febbraio 1917):
"Sotto l'intenso fuoco avversario, coraggiosamente ed instancabilmente trasmetteva ordini e raccoglieva notizie sul nemico: sempre primo fra i suoi compagni, ai quali era d'esempio per coraggio e fermezza. S.Martino del Carso, 9-13 agosto 1916".
15. SEVERINO Lamberto, di Costantino e di Landolfi Luisa, nato il 14 aprile 1898, sottotenente nel 39° Fanteria.
Medaglia di bronzo (RD. 1° settembre 1920):
"In vari sanguinosi e vittoriosi assalti violenti per la conquista di formidabili posizioni, fu sempre alla testa del proprio plotone, e sotto le raffiche violente di numerose mitragliatrici ed il lancio di bombe a mano avversarie, lo condusse con slancio ammirevole all'assalto. Durante l'inseguimento delle retroguardie nemiche si distinse pure per valore e per audacia, sempre deciso ed instancabile nel catturare e volgere in fuga i numerosi nuclei avversari, che tenacemente tentavano ostacolare la nostra avanzata. Seren (Grappa), 31 ottobre 1918".
16. SEVERINO Mariano, Capitano. (Morto).
Medaglia d'argento (D.L. 7 novembre 1915).
"Distaccato con un pezzo in posizione estremamente pericolosa, affrontò il fuoco nemico preponderante. Ferito gravemente durante il combattimento, rivolgeva parole d'incoraggiamento ai soldati della batteria, dando esempio di mirabile coraggio e fermezza. Monte Fortin, 6 giugno 1915".
Medaglia d'argento (RD. 26 ottobre 1919):
"Comandante di una batteria, seppe ottenere dal personale dipendente il massimo rendimento durante un periodo di violenta offensiva nemica, e quantunque sofferente, non volle concedersi alcun riposo, combattendo sempre con mirabile valore, finché per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute dovette entrare in un ospedale dove pochi giorni dopo lasciava la vita. - Capo d'Argine (Piave), 15 giugno 1918".